Nascono a Pisa i robot badanti e quelli per il condominio

Primi test condotti con successo in Italia, nella casa di cura San Lorenzo di Firenze e nell'ospedale INRCA di Ancona

Il robot 'badante' (Foto Sarah Esposito/Fotocronache Germogli)

Il robot 'badante' (Foto Sarah Esposito/Fotocronache Germogli)

Pisa, 25 giugno 2016 - Ha fatto il suo ingresso in grande stile nel convegno sulle tecnologie al servizio dell'ambiente in cui si vive (Ambient Assisted Living), organizzato dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, il robot per il condominio. Una sorta di portiere hi-tech, con tanto di cravattino giallo come uniforme, capace di sorvegliare il viavai nel portone con i suoi occhi rotondi e vivaci, e dotato di un comodo vassoio per consegnare ai condomini posta, pacchi e magari anche la spesa, muovendosi sicuro sulle ruote.

Sul sito ansa.it le parole del ricercatore Filippo Cavallo, co-fondatore della Co-Robotics, una spin-off della Scuola Superiore Sant'Anna: "Ci siamo dati due anni come obiettivo per un modello che possa essere prodotto su scala industriale". 

Accanto al robot per il condominio, lo stesso gruppo ha realizzato il prototipo del robot domestico, si legge ancora sul sito, una sorta di badante dall'aspetto molto simile a quello del suo 'collega'. Entrambi sono 'figli' del progetto Robot Era, del valore complessivo di 8,7 milioni di euro. Tutti e due hanno un busto che può essere modificato a seconda della funzione, parlano e obbediscono ai comandi vocali. In più il robot domestico ha un braccio e una mano con tre dita per afferrare e porgere oggetti, un maniglione che può aiutare chi non è in grado di camminare in modo autonomo.

Può accorgersi, inoltre, se la persona che è in casa è caduta e sa anche intrattenere con giochi cognitivi. I robot, che non hanno ancora un nome, sono di plastica. L'obiettivo è portare il loro costo fra 5.000 e 20.000 euro, per i modelli più complessi. I primi test sono stati condotti con successo in Italia, nella casa di cura San Lorenzo di Firenze e nell'ospedale INRCA di Ancona, e in Svezia, in una clinica di Orebro.