Caso Roberta Ragusa, rito ordinario o abbreviato, Logli deve scoprire le carte

Venerdì l'udienza preliminare / SCELTE DIFFICILI PER ANTONIO E DANIELE LOGLI / LA FINE RIMANE UN MISTERO / IL 6 MARZO L'UDIENZA PRELIMINARE / IL RINVIO A GIUDIZIO / LE LETTERE AL MARITO / PRONTA LA RICHIESTA DEL PROCESSO / FOTOSTORY

Roberta Ragusa

Roberta Ragusa

Pisa, 4 marzo 2015 - Dopodomani alle 9.30, davanti al giudice Giuseppe Laghezza, è in programma l’udienza preliminare il cui si decideranno le sorti di Antonio Logli, il marito di Roberta Ragusa, misteriosamente scomparsa dalla sua abitazione in via Dini a Gello di San Giuliano Terme la notte fra il 13 e il 14 gennaio 2012. Salvo venerdì si sapranno almeno due importanti elementi. Primo, se Logli sceglierà di essere giudicato con il rito abbreviato o quello ordinario; secondo, quali saranno le parti civili, la cui costituzione sarà ammessa dal giudice Laghezza. Il pubblico ministero Aldo Mantovani ha chiesto il rinvio a giudizio dell’uomo, accusato dell’omicidio volontario della moglie e di averne soppresso il cadavere per cercare di garantirsi l’impunità.

Per gli investigatori il movente dell’uxoricidio è economico: l’oneroso divorzio che Antonio avrebbe inevitabilmente ormai dovuto affrontare. Solo la notte della scomparsa, infatti, Roberta - che per sua stessa ammissione già da tempo meditava di separarsi, ma non trovava la forza di farlo - avrebbe scoperto dopo ben sette anni, infatti, l’identità dell’amante del marito (l’ex baby sitter dei figli e segretaria dell’autoscuola): un evento che l’avrebbe ben presto spinta a fare quel passo per lei tanto difficile.

Difeso dall’avvocato Roberto Cavani - che anche ieri mattina ha preferito non rivelare le intenzioni del suo assistito - il marito della contitolare dell’autoscuola «Futura» nega ogni addebito e sostiene che la notte della scomparsa della donna di essere andato a letto intorno a mezzanotte, dopo aver salutato la moglie che era in cucina - e di essersi svegliato il mattino successivo alle 6.45 quando si reso conto che Roberta non era più in casa.Un alibi che viene smentito in primo luogo dai tabulati telefonici che dimostrano incontrovertibilmente che Logli fino alle 0.17 di quella notte era telefono con la sua giovane amante: Sara Calzolaio.Ci sono poi due testimoni - due vicini di casa dei Logli, Silvana Piampiani e Loris Gozi, la cui deposizione è stata oggetto di un incidente probatorio il 30 aprile 2013) che sostengono con certezza di aver visto il marito di Roberta in via Gigli tra mezzanotte e mezza e l’una. La donna sostiene di aver notato Logli pulire l’asfalto da alcune chiazze di sangue, l’uomo di aver visto prima Logli sulla sua auto e pochi minuti dopo una coppia litigare furiosamente per poi allontanarsi a gran velocità a bordo di una vettura uguale a quella di Roberta.