Riflettori accesi sul Pronto Soccorso: una Settimana per saperne di più

Com'è cambiato grazie al piano di riorganizzazione avviato nell'estate 2014 e ancora in corso

Il Pronto Soccorso di Forlì

Il Pronto Soccorso di Forlì

Pisa, 22 maggio 2015 - Arriva anche a Pisa la Settimana nazionale del pronto soccorso, promossa per il secondo anno consecutivo da Simeu-Società italiana di medicina d’emergenza e urgenza, in partnership con il Tribunale per il diritti del malato-Cittadinanzattiva, con una serie di iniziative per informare la cittadinanza sulle dinamiche dell’emergenza sanitaria.

L’argomento è divenuto quanto mai attuale negli ultimi mesi, che hanno visto a livello nazionale un’impennata vertiginosa di accessi - in molti casi inappropriati e dovuti a una complessità di cause di difficile soluzione - che hanno comunque messo in crisi le strutture deputate all’emergenza-urgenza anche nei più grandi ospedali italiani. Pisa ovviamente non è stata esentata, dal momento che anche a Cisanello, specie nel periodo invernale – complice anche la scarsa adesione alla campagna vaccinale – il Pronto soccorso è stato investito da un incremento massiccio di afflussi.

Il piano di riorganizzazione messo a punto nell’estate del 2014 ha comunque consentito di fronteggiare bene l’emergenza riducendo le attese e migliorando anche gli aspetti legati all’accoglienza grazie a una serie di provvedimenti, messi a punto dalla direzione aziendale insieme ai sindacati e ai gruppi di lavoro, formati dagli stessi operatori del Dea-Dipartimento di emergenza-accettazione.

La riorganizzazione non è ancora completata, nel senso che è in corso la redistribuzione degli spazi del Pronto soccorso pediatrico ma il grosso della revisione del modello organizzativo è terminata e i risultati sono stati soddisfacenti anche dal punto di vista dell’utenza, come emerso nei questionari di gradimento somministrati ai pazienti in uscita e dagli indicatori del MeS-Laboratorio di management e sanità della Scuola Superiore Sant’Anna sulle performance delle aziende sanitarie toscane.

E’ stato rivisto il modello di presa in carico del malato, con la creazione delle ‘cellule operative’ (un medico e un infermiere dedicati a una media di 6 pazienti), sono stati aperti 22 posti letto in area medica, con la possibilità di ricorrere, in casi eccezionali, a ulteriori posti letto in appoggio nei reparti specialistici. Tutto questo percorso è gestito da una centrale operativa afferente al progetto “Visual hospital” che, in accordo con i professionisti dei reparti ed i medici del Pronto soccorso, favorisce l’utilizzo ottimale dei posti letto e la gestione dei flussi dei pazienti.

Sono stati assunti 37 fra medici, infermieri e oss-operatori socio sanitari (7 medici, 20 infermieri e 10 oss) ed è stata spostata l’Obi-osservazione breve intensiva dove c’era l’ambulatorio dei codici bianchi, per favorire l’aumento di spazio dedicato all’osservazione temporanea e ai box visita. E’ stata inoltre potenziata la ricettività dell’ospedale di comunità di Navacchio, convenzionato con il Pronto soccorso per le dimissioni dei pazienti cronici, per aprire qualche valvola di sfogo ulteriore in termini di posti letto, intervenendo al contempo anche con la centrale operativa del 118 per lo smistamento territoriale delle emergenze anche negli ospedali limitrofi, in modo da decongestionare gli ospedali maggiormente in crisi.

Sono stati fluidificati anche i trasporti sanitari, è stata allestita la sala colloqui per i parenti e sono stati assunti gli addetti all’accoglienza, in turno la mattina e il pomeriggio, per informare e supportare i familiari dei pazienti per ogni esigenza. Tutta questa riorganizzazione ha prodotto, sul breve periodo, dei risultati immediati su molti indicatori di qualità. Sono infatti migliorati complessivamente i tempi di presa in carico dei codici di tutti i colori, così come la capacità di ricovero entro le 12 ore.

Questi risultati sono stati ottenuti a fronte di un netto incremento degli accessi relativi a pazienti critici (codici rossi e codici gialli), dovuti anche all’attivazione dell’elisuperficie, nel dicembre 2013, in un Dipartimento di emergenza-urgenza che fa da Hub per tutta l’area vasta, con il 30% degli accessi proveniente da “fuori Asl 5”.