Caso Ragusa, il marito simulò l'avvistamento del testimone-chiave

Emerge da una telefonata intercettata. Secondo la procura Logli cercava i punti deboli della testimonianza. Ma per gli investigatori non poteva saperne i dettagli

Roberta Ragusa

Roberta Ragusa

Pisa, 1 ottobre 2014 - C'è un'intercettazione tra gli elementi di prova dell'accusa che incastrerebbero Antonio Logli, l'uomo accusato dell'omicidio e della sparizione del corpo della moglie Roberta Ragusa, della quale non si hanno notizie dal 13 gennaio 2012. Logli avrebbe non solo mentito agli inquirenti, ma anche cercato di screditare testimoni, simulando le circostanze del loro racconto per verificarne i punti deboli. Un'attivita' con modalita' che, in base a quanto appreso dall'ANSA, gli inquirenti considererebbero insolite e che pero' e' stata intercettata proprio attraverso il Gps installato sull'auto di Logli, oltre che dalle registrazioni ambientali.

Il teste Loris Gozi, in sede di incidente probatorio, disse di avere visto Logli in auto quella notte sul ciglio di una strada nei pressi della sua abitazione e di avere assistito a un litigio tra un uomo e una donna. Gli inquirenti hanno scoperto e documentato che Logli, due giorni dopo che la notizia della testimonianza fu resa pubblica, si recò in quella strada per fare una serie di operazioni giudicate anomale, basate su dettagli che Logli non poteva allora conoscere.  Quella simulazione avvenne il 25 gennaio 2013 intorno alle 18.15, quando il buio gia' avvolgeva la strada. E pur non avendo alcuna cognizione dei dettagli della testimonianza di Gozi, Logli ando' a verificare le condizioni di visibilita' del testimone e dei suoi familiari, coinvolgendo anche un amico in una conversazione, intercettata dagli inquirenti, nella quale da' indicazioni precise sul da farsi.

Ad esempio gli chiede se si riesce a vedere e se si distinguono le sagome delle persone e i profili delle auto. Intanto, mentre i due parlano il sistema satellitare installato dagli investigatori sulla sua auto registra e colloca la macchina proprio nel punto esatto dove Gozi ha riferito di avere visto Logli la notte della scomparsa di sua moglie. Da allora Logli, hanno ricostruito gli inquirenti, inizia a interessarsi sempre di piu' alle dichiarazioni del teste e in piu' occasioni tenta di screditarlo agli occhi di amici, parenti e conoscenti.

Tuttavia per gli investigatori resta significativa un'intercettazione telefonica tra lui e la nuova compagna Sara Calzolaio avvenuta durante una trasmissione televisiva dedicata al caso proprio il 25 gennaio e durante la quale omette di confidarle la prova effettuata solo poche ore prima e, anzi, continua a ripeterle che le dichiarazioni di Gozi sono false perche' lui la notte della scomparsa della moglie non si e' mai allontanato da casa.