Caso Ragusa, il rapporto deteriorato e le lettere al marito

Scriveva. "Sembriamo già vecchi..." PRONTA LA RICHIESTA DEL PROCESSO / LOGLI HA MENTITO SUI GRAFFI CHE AVEVA IN FRONTE / MILLE GIORNI SENZA ROBERTA/ LOGLI PREPARA LA DIFESA / LOGLI VUOLE CAMBIARE LAVORO /LOGLI SIMULO' L'AVVISTAMENTO DEL TESTIMONE CHIAVE / "FU COSTRETTA A SALIRE IN AUTO, POI LOGLI LA UCCISE E DISTRUSSE IL CORPO" / LA PROCURA SCOPRE LE CARTE / FOTOSTORY

Roberta Ragusa

Roberta Ragusa

Pisa,3 novembre 2014 - Si va avanti a suon di scadenze e proroghe. Ma intanto il caso di Roberta Ragusa è ben lungi dall’essere risolto. La settimana che sta per entrare sembrava essere quella buona affinché la Procura di Pisa depositasse all’ufficio del giudice per le indagini preliminari la richiesta di rinvio a giudizio per Antonio Logli, il marito di Roberta, scomparsa dalla sua abitazione di Gello la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012 e per la quale l’uomo è accusato di omicidio volontario aggravato e distruzione di cadavere. E mentre, l’avvocato Roberto Cavani, difensore di Logli, sta studiando nel dettaglio le 12mila pagine del fascicolo, emergono ulteriori particolari rispetto alla vita di Roberta, prima della scomparsa.

​"Coltivo le mie due perle che grazie al cielo sono sempre più lucenti, per il resto è tutto piatto, grigio, frustrante. Ma di noi? Cosa resta di noi? Viaggiamo su binari paralleli, ci parliamo senza darci risposte, non ci diamo reciprocamente ciò che vorremmo. Siamo vicendevolmente delusi, caduti nell’abitudine che sembriamo già vecchi". E’ quanto ha scritto — non è stato possibile accertare il periodo esatto — Roberta Ragusa in una lettera al marito Antonio Logli, in cui manifesta palesemente le problematiche esistenti nel legame di coppia. La stessa donna con decisione afferma: "Sono stanca dei soliti battibecchi sui soliti quotidiani argomenti, stufa di chiederti quello che qualsiasi compagno con un po’ di buonsenso capirebbe al volo. Esasperata dal tuo modo di rispondere sempre fingendo di non capire o travisando la realtà dei fatti... Non ti ricordi mai di nulla. Non un fiore quando è nato Daniele e sarebbe stato così anche alla nascita di Alessia se non te lo avesse suggerito un’altra persona".

Roberta era tanto delusa dalla sua vita coniugale quanto sempre più legata ai suoi adorati figli, che quindi mai avrebbe volutamente abbandonare. Era anche piuttosto impegnata a livello professionale, oltre che essere la sola, all’interno della famiglia, a occuparsi dei figli e di tutte le loro necessità, nonché della gestione della casa. Sempre per ricorstruire la sua giornata tipo, gli inquirenti hanno evidenziato che nell’ambito dell’autoscuola "Futura", Roberta si occupava sia delle lezioni teoriche che della parte amministrativa e per le sue qualità, era un punto di riferimento professionale e indispensabile. Una donna vitale, riservata, una madre sempre molto presente, che seguiva i figli sia dal punto di vista scolastico: negli ultimi anni era rappresentante di classe nelle scuole frequentate dalla figlia Alessia.

Dal giorno del matrimonio Roberta aveva vissuto nella casa di proprietà della famiglia Logli, dove abitano anche i genitori e il fratello del marito con le rispettive famiglie. Un ambiente che - sostengono gli investigatori - è "fortemente condizionato dalle decisioni dal padre di Antonio, Valdemaro, descritto come un uomo dalla personalità forte e autoritaria, punto di riferimento per tutti i congiunti". Anche Sara Calzolaio, durante una conversazione con il suo amante Antonio, esprime il proprio concorde parere sul punto, definendo la famiglia Logli un "micromondo" dove Valdemaro Logli riveste la figura predominante.