"Te l’ho detto tante volte di divorziare...". Caso Ragusa, le intercettazioni tra Sara e Logli

LOGLI HA MENTITO SUI GRAFFI CHE AVEVA IN FRONTE / MILLE GIORNI SENZA ROBERTA/ LOGLI PREPARA LA DIFESA / LOGLI VUOLE CAMBIARE LAVORO /LOGLI SIMULO' L'AVVISTAMENTO DEL TESTIMONE CHIAVE / "FU COSTRETTA A SALIRE IN AUTO, POI LOGLI LA UCCISE E DISTRUSSE IL CORPO" / LE INDAGINI SONO CHIUSE /LA PROCURA SCOPRE LE CARTE / FOTOSTORY

Roberta Ragusa

Roberta Ragusa

Pisa, 19 ottobre 2014 - «ANGELO... mi sto spegnendo. È tutto buio. La sofferenza in questi anni mi ha logorata a tal punto da farmi arrivare a questo e ora ho paura di me stessa. Sono solo una sciocca, che credeva ai sogni... che li aspettava... d’improvviso non ho più sognato e tutto è diventato buio...». Così, qualche settimana prima della scomparsa di Roberta Ragusa (avvenuta tra il 13 e 14 gennaio 2012 a Gello di San Giuliano Terme), Sara Calzolaio scrive via email all’amante Antonio Logli. Lo scambio di messaggi tra i due è stato ricostruito nel corso dell’ultima puntata di «Quarto Grado» l’altra sera su Retequattro.

Decisa a terminare la relazione, la donna — considerata «movente morale» dell’omicidio per il quale è indagato Logli — prosegue: «Non so più niente... nemmeno chi sono... mi offendo da sola per quello che ti ho fatto o per quello che ti ho fatto rischiare. Perdonami Angelo... perdonami. Grazie dell’amore che sento uscire dal tuo cuore, dai tuoi occhi... quegli occhi che mi piacciono tanto... . Ti chiedo ancora un po’ d’aiuto... ti prego. Ti ho amato tanto... ti amo e ti amerò per sempre. Tua Sara».

Alla mail dell’amante, Antonio Logli risponde: «Io ti amo. Mia dolce anzi dolcissima sei la mia droga, ma quella che fa bene al cuore. Il tuo Angelo».

IN un’intercettazione ambientale tra i due amanti la donna lo accuserebbe di essere in qualche modo responsabile della morte di suo padre, avvenuta una ventina di giorni dopo la scomparsa di Roberta Ragusa. Sara afferma: «Ecco, almeno se fossimo stati insieme, se almeno mi avesse vista sistemata, sarebbe stato bene e sarebbe ancora qui. Te l’ho detto tante volte di divorziare: mi sento sola e vivo nel buio». In un’altra intercettazione, Valdemaro Logli e la moglie Carla, genitori dell’indagato, invece, si confrontano dopo la scomparsa della nuora. La donna comincia a nutrire dubbi su quanto è successo. Carla: «Ma è possibile... secondo te...?». Valdemaro: «Stai tranquilla, queste indagini finiranno e passerà tutto per Antonio. Andrà tutto a posto». Con queste parole, il padre di Antonio Logli rassicura la moglie dicendole che ormai per Roberta non sarebbe stato più conveniente tornare, dopo tutto quel tempo e che evidentemente la nuora stava bene dov’era.