''Preoccupati per l'assenza di Arma? Avete ragione, ma il Pisa è forte anche senza il bomber''

Tre ex cecchini nerazzurri, come Incocciati, Scarafoni e Cecconi, spiegano come sopperire all'assenza del capocannoniere

Rachid Arma

Rachid Arma

Pisa, venerdi 21 luglio -  «A Pisa siete preoccupati per l’assenza di Arma? Avete ragione, lo sarei anch’io perché quando devi fare a meno di un’attaccante che ha segnato più di metà delle reti realizzate dalla squadra è sempre un problema. La fortuna è una sola: da quel che ho capito non sarà una cosa lunga, con due o tre partite al massimo ve la cavate» . Non ha dubbi Beppe Incocciati, ex attaccante nerazzurro, già tecnico di Atletico Roma e Avellino e attuale commentatore televisivo, grande protagonista in maglia per due stagioni alla fine degli anni ’80. «Quelli che fanno gol è sempre bene averli in campo - dice -: vero che bisogna aver fiducia in tutti i compagni di reparto e che il Pisa dalla cintola insù ha buoni elementi, ma una squadra che vuol vincere il campionato deve avere almeno due bomber capaci di andare in doppia cifra e mi sembra che i nerazzurri ne siano sprovvisti : questo, forse, è stata l’unica pecca del «diesse» Vitale che, per il resto, ha costruito una squadra molto forte per la categoria. Mazzeo? Se il Pisa lo prendesse farebbe un gran colpo: lo conosco bene visto che l’ho avuto all’Atletico per metà stagione. Insieme centravanti marocchino potrebbe comporre una coppia formidabile, ma va saputo valorizzare: si tratta, infatti, di un giocatore che predilige l’uno contro uno e attaccare la profondità, se il Pisa dovesse cercarlo solo con i traversoni come fa con Arma, sarebbero soldi buttati via».

Meno preoccupato, invece, Lorenzo Scarafoni, uno degli ultimi «bomber» della «gestione Anconetani» (21 reti in due stagioni in B all’inizio degli anni ‘90) «perché – spiega – non si tratta di uno stop lunghissimo e il Pisa ha in organico le risorse per farvi fronte: penso agli altri compagni di reparto, ma anche a centrocampisti come Morrone, giocatori capaci di trovare la via del gol con i loro inserimenti dalle retrovie».  E non fa drammi neppure Luca Cecconi, altro storico attaccante nerazzurro, protagonista di un’altra promozione in B (1986-87) sempre in coppia con Piovanelli. «Ma solo – precisa -  perché la durata dell’assenza mi sembra limitata e sopportabile da una squadra competitiva come il Pisa». Due o tre giornate senza il capocannoniere, insomma, per l’ex attaccante di, Pisa, Empoli e Fiorentina, invece, sono tutto sommato un fardello sopportabile per la formazione di Braglia «anche considerando la forza complessiva del reparto d’attacco nerazzurro, un settore in cui molti non si sono ancora espressi all’altezza delle loro possibilità, ma che è composto da giocatori importanti come Napoli, elemento con grandi potenzialità che Braglia finora ha sfruttato moltissimo per la sua duttilità ma che, a mio parere, ha anche qualità importanti negli ultimi sedici metri».

Al riguardo l’importante, sotto questo profilo, sarà recuperarlo al meglio anche dal punto di vista mentale dato che il giocatore è reduce da una settimana quanto mento burrascosa: a Prato, infatti, non aveva gradito la sostituzione nei minuti di recupero dopo esser partito dalla panchina e nello spogliatoio deve essergli sfuggita qualche parola di troppo, tanto che il direttore sportivo Pino Vitale martedi ha ritenuto opportuno mandarlo ad allenarsi con la Beretti. «Tutto superato, comunque – spiega lo stesso «diesse» -: già da mercoledi il ragazzo è stato riaggregato al gruppo e sta lavorando con la squadra».