Bilancio comunale, "piena correttezza dei revisori". Ma Vergamini querela il prefetto

Dopo le polemiche sulle ‘pressioni’ per il parere sul bilancio comunale

Il presidente del collegio dei revisori del Comune di Pisa Fabio Vergamini

Il presidente del collegio dei revisori del Comune di Pisa Fabio Vergamini

Pisa, 31 maggio 2016 - Il fuoco, evidentemente, covava sotto la cenere e non sono bastati mesi di tregua a spegnere l’incendio. Così quando ieri la Prefettura, con una nota, ha provato a chiudere la polemica con il collegio dei revisori, l’indcendio è divampato di nuovo e il presidente Fabio Vergamini anziché sancire la pace ha annunciato di avere depositato nei mesi scorsi «una querela per diffamazione nei confronti del prefetto, Attilio Visconti». Nel dicembre scorso era stato lo stesso Vergamini a denunciare «ingerenze e pressioni» della Prefettura per accelerare la consegna del parere previsto dalla legge sul bilancio di previsione del Comune, aprendo un’aspra polemica culiminata con la richiesta di Visconti al Viminale di un parere sulla possibilità di revocare l’incarico al collegio.

Ieri la Prefettura ha tentato di smorzare i toni rendendo pubblico quel parere che, ha sottolineato nella nota, «ha confermato la piena correttezza dell’attività svolta con rigore e professionalità dal collegio dei revisori» e che la richiesta di parere si era necessaria «per restituire al collegio la necessaria serenità per operare nel pieno rispetto delle sue prerogative istituzionali» concludendo «che le posizioni assunte hanno costituito una conferma del corretto esercizio delle funzioni esplicato con assoluta imparzialità». Ma per Vergamini è stato solo un tentativo di metterci una toppa dopo la sua querela al prefetto perché «la risposta del ministero non è arrivata in questi giorni bensì ai primi di marzo e vien da domandarsi perché il prefetto non l’abbia divulgata subito: il prefetto insiste inoltre sulla necessità di restituire serenità al collegio, mentre proprio la sua nota pare dimostrare che se c’era o c’è una serenità da ripristinare non si tratta né si trattava certamente di quella dei revisori». «Comunque – ha concluso – sarà la magistratura a valutare, sotto il profilo penale, il comportamento di Visconti. Il ministero ha anche comunicato al prefetto che l’eventuale revoca dell’incarico ai revisori, che lui ‘pensava’ gli spettasse, è ammessa ‘solo in caso di inadempienza e in particolare per la mancata presentazione della relazione alla proposta di deliberazione consiliare al rendiconto entro il termine previsto’. E’ sorprendente constatare come un’autorità così importante paia non essere neppure a conoscenza delle sue prerogative e non sia portatrice di quella trasparenza che è irrinunciabile quando si ricoprono incarichi così importanti».