Suolo pubblico, ecco nuove tariffe e sanzioni

Lunedì il regolamento Cosap in Consiglio comunale. E dal primo agosto si cambia

I dehors sul suolo pubblico

I dehors sul suolo pubblico

Pisa, 26 luglio 2014 - LUNEDÌ, è il giorno del Regolamento sul canone per l’occupazione di spazi ed aeree pubbliche, Cosap. Dopo i vari passaggi istituzionali, è il momento del Consiglio Comunale che domani discuterà le modifiche. Una seduta che si preannuncia accesa, visto che ci sono state già molte polemiche sulle tariffe. Se venisse approvato, quelle nuove scatterebbero dal primo di agosto. Diversi i punti di cui si parlerà e che dovranno ricevere l’ok. Un emendamento, ad esempio, introduce l’obbligo di esporre (e non soltanto esibire a richiesta) in modo ben visibile al pubblico l’atto che legittima l’occupazione. Le agevolazioni restano, però, il capitolo più difficile. Sul litorale si applicherà una riduzione del 35% (anziché il 30) dal 15 settembre al 15 maggio. Confermato lo sconto del 50% per le attività commerciali su aree pubbliche di durata inferiore alle 12 ore (gli ambulanti). Arrivano, invece, tre fasce orarie per tavolini e ombrelloni di bar e ristoranti. Chi gestisce il locale può scegliere sulla base delle proprie egigenze e sulle caratteristiche della struttura stessa. Dalle 11 alle 23, riduzione del 25%, dalle 8 alle 20, del 30% della tariffa di base; dalle 18 alle 6 del 35%. E chi sgarra, chi protrae l’occupazione oltre l’orario stabilito, dovrà pagare l’intera somma. Invariate le riduzioni per le «attività dello spettacolo viaggiante, mestieri girovaghi, luna park e circhi»: la tariffe, in questo caso, sono scontate dal 50% al 90% a seconda della superficie occupata (fino a 100 metri-oltre mille metri quadrati». Possibilità di rateizzazione.

LE SANZIONI. Chi non espone l’atto della legittima occupazione va incontro a sanzioni da 25 a 500 euro. «La delibera — spiega l’assessore al Bilancio, Andrea Serfogli — è stata fatta per cercare di venire incontro alle associazioni di categoria». Assessore che precisa, dopo le proteste (per diversi motivi) degli imprenditori riuniti sia in Confcommercio, sia in Confesercenti, che «Pisa è una delle pochissime città che ha sistemi di riduzione. Nelle altre non esistono sconti». Le fasce orarie, di fatto, sono state introdotte «per evitare la giungla». E in futuro si valorizzerà sempre di più «il controllo civico» introducendo - queste le intenzioni - «un cartellino con tutti i dati esposti: la metratura di occupazione e gli orari con la possibilità di introdurre segnali ai quattro angoli per verificare eventuali espansioni non autorizzate».