L’auto come ariete contro la vetrina. Poi scatta la razzia nel distributore

La rabbia del proprietario del Q8: «Derubato due volte in quattro mesi»

Daniele Arnone davanti alla vetrina del suo distributore

Daniele Arnone davanti alla vetrina del suo distributore

Pisa, 23 luglio 2014 - I VETRI ancora sparsi per tutta l’area, la rabbia dentro che esplode ogni volta che Daniele vede la sua attività offesa e con lei, gli incassi svaniti, oltre 20mila euro di sigarette rubate e di danni. Perché nella notte fra lunedì e martedì cinque uomini con un’Alfa Mito bianca hanno sfondato la porta-vetrina della stazione di servizio Q8 Frayd snc all’inizio di San Giuliano Terme, vicino al Cnr. Il secondo colpo al suo distributore in nemmeno due mesi. Daniele Arnone, 27 anni, è furioso: «Non ho fatto in tempo a ricevere l’avviso dell’allarme scattato sul cellulare che la banda aveva già ripulito il locale». Sono le 2,38 e l’imprenditore è a casa. Riceve la chiamata di emergenza, ma è già tardi. «Erano in cinque — racconta seguendo la ricostruzione dei carabinieri — avevano i volti coperti da un cappuccio». La vettura arriva, sferra un primo attacco, poi un secondo a retromarcia. «Uno fa il palo, all’esterno, uno è alla guida della macchina, che ha sfondato la vetrata aprendo così un varco ai banditi, e due fanno la spola fra dentro e fuori». E’ piazza pulita, poi fuggono.

SONO ANDATI a colpo sicuro, diretti allo scomparto, dietro la cassa, dove c’erano tutte le marche delle bionde e anche alcuni costosi sigari. Hanno riempito tre ceste da panettiere a piene mani. D’altra parte, probabilmente sono proprio gli stessi che avevano già «visitato» il benzinaio a maggio. «Hanno sfruttato l’effetto elezioni, agendo la notte del 25, quando molte forze dell’ordine erano impegnate sul fronte urne», prosegue Daniele. Erano le 4,30 circa e hanno usato il piccone e un piede di porco e, forse, la stessa auto, proprio quell’Alfa Mito che è servita da ariete la seconda volta. La targa, nel frattempo, è cambiata: lunedì notte ne è stata usata una rubata a Pontedera il 31 maggio. 

DANIELE guarda scoraggiato lo scaffale vuoto dove vengono riposte le sigarette. E narra la sua storia. Di giovane con iniziativa e voglia di fare. Che si scontra con la realtà. «Lavoravo da Desio e Robé — afferma — il grande magazzino che è andato in crisi. Così ho iniziato a pensare a un’alternativa. A fine anno, con mia sorella Ylenia, l’altra proprietaria, ho intrapreso l’iter per individuare e aprire la stazione di servizio, che ho rilevato a inizio anno dai precedenti proprietari. Ho aperto il 21 gennaio». Ma, appena quattro mesi dopo, il primo duro attacco, un furto con scasso. «Ci siamo rialzati. Ho fatto installare altri sistemi di sicurezza, come una barra alla porta. E, poi, la sorpresa». Daniele non ha chiuso occhio. Sa che deve essere sollevato perché in quel momento, quando il portabagagli ha sfregiato e reso in frantumi la sua vetrina, non c’era. Ma non può fare a meno di pensare a tutto quello che gli è stato tolto. Al suo progetto che continua a essere interrotto. «Purtroppo le idee in questo paese non bastano. Ci si deve scontrare con criminali che magari saranno presi e subito rilasciati, pronti per colpire di nuovo». 

antonia casini andrea valtriani