Estasi Pisa. Gattuso predica calma

Dopo il fischio finale della vittoria contor il Pordenone l'allenatore nerazzurro ppensa già al ritorno di domenica SPECIALE PISA-PORDENONE 3-0: TUTTO SUL SUPER MATCH

Pisa-Pordenone

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Pisa 23 maggio 2016. Un sorriso  appena. Ma lungo una frazione di secondo e subito pronto a trasformarsi in un espressione di preoccupazione. E’ contento mister Gattuso - «Come potrei non esserlo dopo una prestazione così?», ma soprattutto è preoccupato: «Certo, partire da tre a zero non è cosa da poco ma io certi fantasmi li ho vissuti davvero: ho perso una finale di Champions League dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio di tre reti e sono stato eliminato dalla stessa competizione dopo aver vinto la gara d’andata per 4-1. Ai ragazzi l’ho già detto: non abbiamo ancora fatto nulla».

Di festeggiare, dunque, proprio non vuol saperne l’allenatore nerazzurro: «Per un giorno ci riposeremo e ci godremo questa prova, ma da martedi ricominceremo a lavorare con in testa solo la sfida di ritorno: in questa stagione, fra l’altro, ci è mancato sinora un acuto importante in trasferta, cercheremo di centrarlo fra sette giorni in Friuli». Con la testa Gattuso è già a Pordenone: «Loro sono una squadra che sa giocare a calcio ed è molto brava a palleggiare – racconta -: stavolta li abbiamo sconfitti perché li abbiamo superati sul piano dell’intensità, ma dobbiamo essere consapevoli che se abbassiamo la guardia possono farci male». Non vuole cali di tensione l’allenatore nerazzurro. Eppure non può fare a meno di sorridere riguardando il film della partita e ripensando al colpo d’occhio dell’Arena Garibaldi: «La nostra crescita è stata la conseguenza del senso di appartenenza e dell’attaccamento alla maglia, alla società e anche alla piazza – racconta Gattuso -. La cornice dell’Arena Garibaldi è stata ancora più straordinaria del solito: non sono più come descriverla, oggi (ieri ndr) allo stadio c’era una città e un popolo .Verso cui, personalmente nutro anche molta stima: è gente che ama il Pisa, ma va dritta per la sua strada, fino in fondo. E questo «mi garba» molto».

Non vuole  distrazioni neppure il direttore generale Fabrizio Lucchesi. Che per prima cosa, appena arrivato in sala stampa, annuncia il programma di lavoro della settimana: «Domani (oggi ndr) un nostro gruppo di lavoro si trasferirà a Pordenone per preparare la sede del ritiro e il campo d’allenamento mentre la squadra partirà per il Friuli con un giorno d’anticipo rispetto al solito – dice -: abbiamo fatto una grande cosa, ma non siamo ancora qualificati e, quindi, distrazioni non sono ammesse». Gongola, invece, il presidente Fabio Petroni: «Semplicemente una giornata straordinaria, in campo e sugli spalti – racconta -: il Pisa è l’Arena Garibaldi hanno letteralmente dato spettacolo e, cosa che non guasta, lo abbiamo fatto anche di fronte alle telecamere Rai». 

Alla fine, dunque, l’unica voce fu fuori dal coro è quella dell’allenatore del Pordenone Bruno Tedino. Che prima riconosce la superiorità del Pisa («hanno giocato meglio» ammette) e poi attacca la tifoseria nerazzurra con cui ha battibeccato a fine partita: «Quando sono andato a salutare i nostri supporter, alcuni supporter di casa mi hanno offeso: evidentemente avevano bevuto troppo, ma sono dei gran maleducati».