Se Petroni lascerà Gattuso resterà in panchina

Football college: bufera sul numero uno di Terravision

Gennaro Gattuso, allenatore del Pisa (LaPresse)

Gennaro Gattuso, allenatore del Pisa (LaPresse)

Pisa 25 maggio 2016. Le immaginiI di Gennaro Gattuso e Alessandro Birindelli per la promozione del ‘Football College’ non sono mai state deliberata in consiglio d’amministrazione. Quindi, se ci dovessero giungere delle richieste di risarcimento danni per tale utilizzo, saremo costretti a girarle a chi ha fatto tale scelta». Firmato Giancarlo Freggia, vicepresidente del Pisa e uomo di fiducia e stretto collaboraotre del direttore generale Fabrizio Lucchesi. Che ieri pomeriggio ha voluto chiarire il ruolo della società nella vicenda che, due giorni fa, ha convinto l’allenatore nerazzurro Rino Gattuso ad affidare ai suoi legali la nota in cui ha voluto affermare «la sua totale estraneità al progetto ‘Pisa Football College’ che, né in qualità di testimonial, né a nessun altro titolo lo vede coinvolto» arrivando anche a diffidare «gli autori di tali notizie dal pubblicare ulteriori informazioni che lo riguardino riservandosi la facoltà di tutelare i propri diritti nelle sedi opportune».    Probabilmente è quest’ultima frase ad aver convinto Freggia a chiarire il ruolo della società, ossia il timore di una possibile azione di risarcimento del danno nei confronti del soggetto che avrebbe utilizzato impropriamente l’immagine del campione del mondo. Che, però, altri non sarebbe che il Pisa dato che il «Football College», formalmente, è un progetto promosso dal club nerazzurro, anche se fortemente voluto dal presidente Fabio Petroni. Attenzione, però: l’ultima cosa che vuole Gattuso è di mettere in difficoltà la società e il progetto che lui stesso ha contribuito in modo determinante a costruire. Il problema, però, è che pure il tecnico nerazzurro deve rendere conto a qualcuno e, nello specifico, alle aziende (una, ad esempio, è la Nike) di cui è testimonial. Detto in modo più chiaro: se a qualcuna di queste venisse in mente di chiedere i danni a Gattuso per aver prestato la sua immagine ad altri soggetti senza autorizzazione, il rischio è l’innescarsi di un vero e proprio effetto domino: per tutelarsi l’allenatore nerazzurro potrebbe essere costretto a fare la stessa cosa nei confronti del Pisa e, nel caso, la società nerazzurra sarebbe costretta a dimostrare la sua estraneità e rivalersi su «chi, in modo del tutto autonomo, ha deciso di utilizzare l’immagine di Gattuso dato che il cda sull’argomento non si è mai espresso» per usare le parole di Freggia.    TimoriI eccessivi? Chissà. Di sicuro c’è che il vicepresidente nerazzurro ha sentito la necessità di mettere le mani avanti: «Sia chiaro, il Pisa deve restare assolutamente fuori da questa vicenda e soprattutto non dovrà essere coinvolto dal punto di vista economico: quindi nel caso arrivasse una richiesta del danno, siamo pronti a girarla a chi l’avesse effettivamente arrecato». Nomi Freggia non ne fa, ma è evidente il riferimento al presidente nerazzurro Petroni e dei suoi collaboratori. Sullo sfondo, ma non certo sottotraccia c’è soprattutto la questione dei futuri assetti societari e pure la permanenza sulla panchina nerazzurra di Gattuso: con l’attuale organigramma è certo che l’allenatore nerazzurro fra due settimane se ne andrà per altri lidi. Troppo pesanti le incompatibilità e divergenze con il presidente Petroni per essere ricomposte. Se, invece, fosse possibile rimettere in piedi l’assetto societario iniziale, magari con altri soci al posto del gruppo di Terravision, tutto potrebbe essere ancora possibile. Anche che Gattuso rinunci ad offerte economiche importanti per rimanere sulla panchina del Pisa.    La battaglia societaria, comunque, s’accenderà ufficialmente solo a play-off conclusi. Intanto arriva anche la precisazione del rettore Augello: «La ‘Football School’ non è parte del protocollo che l’università di Pisa sottoscritto con il club nerazzurro e di cui siamo molto soddisfatti».