"L'ultima sfornata" diventa un film: così Marina dice addio allo storico panificio Gori

Lacrime e ricordi nella notte prima dello stop. Un ciak lungo 7 ore firmato Fabio Rossitto / IL TRAILER

Il regista Fabio Rossitto insieme a Ranieri Gori

Il regista Fabio Rossitto insieme a Ranieri Gori

Marina di Pisa (Pisa), 17 settembre 2014 - Tre torte della nonna. Fragranti e profumate. Le ultime delizie uscite dallo storico forno prima del definitivo ‘buio in sala’. La prima dedicata a se stesso — Ranieri, 50 anni di lavoro alle spalle —, l’altra al babbo Mario, la terza al capostipite che portava il suo stesso nome: nonno Ranieri. Il microfono nascosto tra le pieghe del grembiule infarinato. E la telecamera, silenziosa, a registrare e, soprattutto, ascoltare. Il panificio Gori ha detto addio alla sua Marina. E lo ha fatto – due giorni fa - con sette ore di riprese praticamente ininterrotte. Dalle 2 della notte di domenica fino alle 9 del mattino del lunedì, quando il forno-pasticceria di via Milazzo – aperto nel 1927 da nonno Ranieri – ha aperto le porte per l’ultimo, atteso giorno. Saluti, abbracci, commozione e ricordi. Ne uscirà fuori un film, un piccolo documento di storia marinese.

L’idea è del regista Fabio Rossitto che ha già raccontato con la sua macchina da presa le vicende di Casa Ceccherini (l’edificio, ora un rudere, dove abitò la famiglia del pioniere e fondatore di Marina, Gaetano Ceccherini). «Bocca 900 – L’ultima sfornata», questo il titolo del lungometraggio, di cui – a distanza di poche ore dalla chiusura della saracinesca – è già pronto il trailer (visibile in anteprima da oggi sul nostro sito www.lanazione.it/pisa). E che a dicembre sarà proiettato sul litorale, sperando anche in un interessamento di Toscana Film Commission. 

Più della crisi, ci riuscì la stanchezza. Un lavoro duro, usurante. E i figli che hanno scelto altre strade. Ranieri Gori ha spento il suo forno senza poter trattenere le lacrime. «Bocca Brevettata 900»: da qui viene il titolo del film, dal nome del ‘gigante’ che ha accompagnato le notti di Ranieri fin da ragazzino. Quattordici metri di piano cottura e 250 gradi di ‘potenza’. Inossidabile, come solo le cose di un tempo sanno essere: dal 1927 ad oggi, il forno è rimasto spento solo per pochi mesi durante la seconda guerra mondiale. Fino a lunedì mattina, quando ha smesso di funzionare. «Rimarrà lì, non verrà smantellato — rivela Rossitto — diventerà parte integrante della casa della famiglia Gori. Magari al centro di un salotto, chissà...». «E’ stata un’esperienza emozionante — prosegue — non era facile spezzare la timidezza di Ranieri, ma in quelle sette ore, lasciandolo parlare senza interruzioni, abbiamo ricostruito insieme un secolo di storia di Marina». Mentre Ranieri sfornava, appunto, le ultime torte, il pane, la schiacciata, i famosi ‘paperini’ che hanno saziato più di una generazione: piccoli bignè dalla forma allungata con fuori granella di zucchero e dentro la crema chantilly. Merenda e sfizio di tanti marinesi.