"Fino a qui tutto bene", il film "pisano" diventa un caso

Il regista Roan Johnson di nuovo alla ribalta con un film girato in città

Il cast con il regista

Il cast con il regista

Pisa, 21 marzo 2015 - E' già un caso cinematografico. “Fino a qui tutto bene”, il nuovo film di Roan Johnson girato a Pisa e dintorni, racconta l'ultimo weekend di cinque ragazzi nella casa in cui hanno studiato e vissuto durante gli anni dell’università, tra il confronto con la vita adulta, le scelte che cambiano la vita, e i ricordi del passato. Il film è interpretato da Alessio Vassallo, Paolo Cioni, Silvia D’Amico, Guglielmo Favilla, Melissa Anna Bartolini con la partecipazione di Isabella Ragonese.

Vincenzo, Paolo, Ilaria, Andrea e Francesca hanno condiviso una casa dove si sono consumati sughi scaduti e brevi amori, nottate sui libri e feste fino all'alba, invidie, gioie, amori e amicizie. Ma quel tempo di vita così acerbo, divertente e protetto sta per finire, e i cinque dovranno assumersi le loro responsabilità. Prenderanno direzioni diverse, andando incontro a scelte che cambiano tutto, chi rimanendo nella propria città, chi partendo per lavorare all'estero. Il racconto degli ultimi tre giorni di cinque amici che hanno condiviso il momento forse più bello della loro vita, di sicuro quello che non scorderanno mai.

“Nel 2013, l'Università di Pisa mi chiede di fare un documentario e mi sorprendo ad ascoltare ragazzi che, anziché lamentarsi per la crisi, hanno un atteggiamento di sfida. Di rilanciare, piuttosto che arrendersi – spiega il regista Roan Johnson – Per questo, quando ci è venuta l'idea per raccontare la fine di quel periodo protetto e acerbo, anziché seguire il classico percorso che ci avrebbe portati a sentirci dire che avremmo dovuto aspettare, che i soldi erano finiti, che avremmo dovuto scendere a compromessi produttivi, abbiamo deciso di fare da soli, di non arrenderci, di puntare in alto. Questo film sull'amicizia è stato fatto grazie agli amici, alcuni professionisti del settore, altri semplicemente amici. Quando abbiamo dovuto lasciare quella casa, avevamo tutti davvero un groppo in gola”.