Pisa in vendita, gli americani hanno detto ''ni'': chiesti al club i documenti per fare una stima della società

La richiesta è stata inviata sabato via posta elettronica certificata alla società di patron Battini. Per il quale in questo momento la priorità è il completamento degli adempimenti per iscrivere il Pisa alla prossima Lega Pro

Il presidente Carlo Battini

Il presidente Carlo Battini

Domenica 5 luglio 2015 - La richiesta è stata inviata sabato mattina tramite posta elettronica certificata. Firmata da Matteo Anconetani, uomo di fiducia dell'imprenditore americano interessato al Pisa, e diretta al presidente Battini (anche se recapitata per conoscenza pure al sindaco Filippeschi) con tanto di richiesta di poter accedere alla documentazione necessaria per effettuare una «due diligence» del club nerazzurro, ossia una valutazione della situazione economica e patrimoniale della società allo scopo di poter formulare una proposta d'acquisto che dovrebbe arrivare entro il 20 luglio. E adesso la palla è nel campo della società nerazzurra che dovrà decidere se accettare, o meno, di mostrare i propri conti: almeno fino a ieri, ad Anconetani e ai suoi collaboratori, non era ancora arrivata alcuna risposta.

Anche perché, verosimilmente, in questi giorni in casa nerazzurra preoccupazioni e priorità sono altre dato che, entro martedi 7 luglio il club di Piazza della Stazione dovrebbe effettuare una ricapitalizzazione di bilancio di quasi cinquecento mila euro per obbedire alle indicazioni della Covisoc dato che, in caso contrario, incapperebbe, fra qualche mese, in un ulteriore penalizzazione in classifica. E soprattutto, al più tardi entro il 14 luglio dovrà presentare la fideiussione bancaria da 400mila euro: senza quest'ultimo documento, infatti, la più pesante delle prospettive, quella dell'esclusione dal calcio professionistico, diverrebbe realtà. Le ultime informazioni, al riguardo, che trapelano dal club nerazzurro sembrerebbero improntate ad un cauto ottimismo: molto probabilmente, infatti, patron Battini dovrà fare ancora qualche altro sacrificio personale, ma «sia pure in zona Cesarini» dovrebbe riuscire a garantire l'iscrizione al campionato. Il condizionale, comunque, è senz'altro d'obbligo dato che, giorno dopo giorno il club nerazzurro assume sempre più le sembianze di un vero e proprio «fortino» da cui trapelano pochissime informazioni sulla situazione attuale e sulle possibili strategie per risolvere i problemi sul piatto. In ogni caso è probabile che la «fumata bianca», ammesso e non concesso che arrivi, possa giungere proprio in extremis e per opera dell'attuale assetto societario, ossia tramite patron Battini e i suoi partner più stretti che, in questo momento, sono gli sponsor Biancoforno e Geu Impianti.

Oltre all'imprenditore italo-americano, infatti, anche altri soggetti avrebbero bussato nelle ultime ore alle porte del Pisa ma, anche ammesso che si tratti di soggetti affidabili, i contatti sarebbero talmente a livello embrionale che è quasi impossibile ipotizzare un epilogo positivo entro metà luglio. Nei giorni scorsi, infatti, il presidente nerazzurro avrebbe incontrato i fratelli Dario e Ivano Bonetti (ex calciatori, fra le altre, di Milan e Juventus) in rappresentanza di una presunta cordata bresciana, ma dopo il primo incontro le parti avrebbero deciso di non andare oltre. Stesso discorso per l'ex presidente del Pisa Covarelli e per quanto riguarda, invece, il gruppo romano che, nelle settimane scorse, si era fatto vivo con il sindaco Filippeschi tramite l'ex nerazzurro Incocciati: ci sarebbe stato un altro contatto telefonico che, però, almeno per adesso non avrebbe avuto alcun esito.