"Aiutateci con la fideiussione". L'appello di Petroni ai broker pisani

La prima intervista al presidente nerazzurro da quando è proprietario unico del Pisa

Il presidente di Terravision Fabio Petroni

Il presidente di Terravision Fabio Petroni

Pisa 29 giugno 2016. «Chiediamo una mano alla città e alle istituzioni: esercitino il loro potere di persuasione per aiutarci ad ottenere dai broker pisani che abbiamo contattato la fideiussione assicurativa necessaria per l’iscrizione alla B». Comincia con un appello la prima intervista del presidente Fabio Petroni da proprietario unico del Pisa: la scadenza del 30 giugno incombe e non può assolutamente essere fallita, pena incappare in punti di penalizzazione.  Concretamente di cosa avete bisogno?  «Servirebbe solo un pochino di pressione per accelerare la pratica di valutazione della richiesta: ci hanno detto che faranno quanto prima, ma noi abbiamo necessità di ottenere al fideiussione in tempo utile per depositarla in Lega entro il 30 giugno, ossia fra pochissime ore ...». Le garanzie economiche, invece, ci sono?  «Sì, le abbiamo già fornite e sul fatto che la fideiussione ci venga riconosciuta non ci sono dubbi: è solo un problema di tempistica».  E’ andato a Milano all’assemblea della Lega di B?  «Sì, c’è stata questo pomeriggio (ieri ndr). E’ stato un bel momento: ci hanno accolto molto bene e sono tutti felici per il ritorno del Pisa in cadetteria. Dobbiamo mantenere questa categoria».  E’ l’obiettivo della prossima stagione?  «Non mettiamo limiti alla provvidenza ovviamente. Ma prerequisito indispensabile per fare passi avanti e non farne indietro. Per noi la serie B è troppo importante e non possiamo assolutamente perderla». Come ha convinto i soci inglesi del «Britaly Post» ad investire ulteriormente nel club nerazzurro?  «In verità non ho dovuto faticare troppo: Pisa è un brand che si vende da solo. Con la squadra in Lega Pro potevamo fare un investimento dal rendimento potenzialmente elevato visto che fare meglio non era impossibile».  A caldo ha elogiato il ruolo di Gattuso nella trattativa. E’ stato davvero lui il grande mediatore?  «La racconterei diversamente: il nostro allenatore è stato il primo a dare l’esempio. Era necessario fare tutti quanti un passo indietro e lui lo ha compiuto per primo».  Con Lucchesi le incomprensioni sono state davvero superate? «Penso proprio di sì. Abbiamo definito con precisione gli ambiti di competenza: sono sicuro che, da ora in poi, non vi saranno più sovrapposizioni e fraintendimenti».  Il Football College è definitivamente archiviato?  «Sul fatto che una società come il Pisa abbia assolutamente bisogno di puntare sui giovani e sul vivaio non ci sono dubbi. Ma le modalità con cui attueremo questo orientamento saranno concordate tutti quanti insieme».  Ha letto il comunicato della Curva Nord?  «L’ho trovato una ricostruzione corretta dei fatti. Adesso, però, come dicono loro stessi, la priorità è il Pisa e portare il più in alto possibile i colori nerazzurri: pensiamo solo a questo, lasciamoci alle spalle il passato».  A proposito di futuro, nel nuovo cda entra anche l’avvocato Minghetti, legale di fiducia di Gattuso... «E anche di molti altri sportivi, molto conosciuti e affermati: le sue competenze possono essere un valore aggiunto per il nostro club, al pari di quelle di Giuseppe Tambone, giovane consulente sportivo che conosce molto bene la cadetteria. Sono due ‘rinforzi’ importanti».