Addio choc a Michela Falchi Marina piange la sua maestra

Lutto sul Litorale e alle elementari Viviani. Oggi i funerali

Michela Falchi

Michela Falchi

Folla di persone con vestiti colorati e mazzi di fiori come aveva chiesto la figlia, i funerali infatti di Michela Falchi si sono svolti oggi alle 15 nella chiesa di Santa Maria Ausiliatrice.

Il sorriso, l’amore per i bambini. La voglia di raccontarsi che l’aveva portata solo pochi mesi fa a rimettere insieme i fili della propria esistenza in un libro-confessione («Dietro le quinte», Carmignani editore) che ha appena fatto in tempo a presentare nello scorso mese di gennaio, prima dell’ultimo ricovero in ospedale. Se ne è andata all’età di 64 anni - stroncata da una malattia che non le ha dato scampo - Michela Falchi, maestra di scuola elementare per tanti anni colonna e punto di riferimento per gli insegnanti e le famiglie dei bambini che frequentano il complesso della Viviani di Marina. Una vita segnata dal terribile dolore per la morte di uno dei tre figli, Gabriele Spanu, avvenuta esattamente 20 anni fa, durante una battuta di pesca subacquea di fronte a Boccadarno, dove da allora c’è una lapide a lui dedicata.

Una tragedia che i marinesi non hanno mai dimenticato (Gabriele stava per compiere 18 anni) e che a luglio, in occasione dell’anniversario, gli amici di sempre, tra cui i compagni della band Blacklies che proprio Gabriele (bassista) aveva fondato, ricorderanno con un concerto in sua memoria. Non ci sarà Michela, che si è spenta avvolta e confortata dall’affetto della famiglia. Ci saranno sicuramente gli altri due figli oggi adulti - Lorenzo e Chiara (con i nipotini Vittoria e il piccolo Gabriele), e il papà Francesco Spanu. Michela Falchi, laureata in pedagogia a Firenze, era una grande lettrice, appassionata di politica, cinema e teatro sul quale conduceva anche laboratori per bambini e ragazzi. Faceva parte del gruppo teatrale «Frequenze Alfa», con il regista Stefano Filippi e negli ultimi anni (dopo le proteste di Calambrone contro l’arrivo dei profughi da Lampedusa) aveva dato vita ad una associazione battezzata «Un’altra voce per il il litorale». Forte anche il suo impegno per il diritto all’istruzione dei bambini rom che frequentano la scuola Viviani e che vivono nei campi nomadi della Bigattiera e di Coltano.