Guerra intestina. Lucchesi pronto a lasciare il Pisa se resterà Petroni

Il Football college spacca la società nerazzurra

Il presidente del Pisa Fabio Petroni e il direttore generale Fabrizio Lucchesi

Il presidente del Pisa Fabio Petroni e il direttore generale Fabrizio Lucchesi

Pisa 26 maggio 2016. La prima mossa l’ha fatta Gennaro Gattuso due giorni fa. Tirandosi completamente fuori dalla partita e diffidando chiunque dal continuare ad associare il suo nome a quello del «Football College», l’academy fortemente voluta dal presidente Fabio Petroni e di cui, almeno a quel che si legge dalla pagina ufficiale dell’iniziativa sul sito del club nerazzurro, l’allenatore del Pisa sarebbe il direttore insieme ad Alessandro Birindelli. La seconda l’ha fatta il rettore Augello escludendo ogni coinvolgimento dell’Università di Pisa nel progetto. La terza, invece, dovrebbe arrivare in giornata proprio da Birindelli. Sotto forma di un nota con il quale l’ex Juve spiegherà il ruolo che ha avuto in questa vicenda e come mai, oggi, non ricopra alcun incarico nella scuola.    Intanto anche Fabrizio Lucchesi sarebbe pronto a smarcarsi da Petroni. Il contatto dovrebbe esserci stato ieri sera. Oggi o al massimo domani il «faccia a faccia». Il «diggì» Lucchesi ha deciso di schiacciare il piede sull’acceleratore e arrivare quanto prima ad un chiarimento con il presidente Petroni. Un accordo fra gentiluomini ma tutt’altro che privo di conseguenze per il futuro del Pisa: il direttore generale chiederà al patron di «Terravision» di fare un passo indietro e uscire dalla società, restituendogli il milione e mezzo di euro che l’imprenditore romano ha versato nei mesi scorsi per acquistare il 40% del club, decurtato delle spese di gestione sostenute nella stagione in corso. A cui aggiungere un sostanzioso bonus in caso di promozione in cadetteria.    Ha fretta il «diggì». Vuole fare il prima possibile perchè avrebbe già un’intesa con Gattuso pure per la prossima stagione, non solo nell’eventualità di una promozione in categoria superiore, ma anche nell’ipotesi peggiore, cioè la permanenza in Lega Pro. Il tecnico non pone questioni di categoria, ma chiede garanzie sul progetto. La principale delle quali prevede proprio l’uscita di scena di Petroni e i suoi collaboratori. Le cui quote sarebbero rilevate da un «pool» di tre o quattro imprenditori pisani. Attenzione, però: se con l’attuale presidente non fosse proprio possibile trovare un accordo, allora potrebbe lo stesso Lucchesi a rassegnare le dimissioni e andarsene