Arrestati 12 pediatri, 5 informatori scientifici e un dirigente d’azienda: 8 sono pisani

Inducevano le mamme a utilizzare latte in polvere. In Toscana il blitz dei Nas è scattato tra Livorno, Pisa e provincia, Empoli, Piombino e Versilia:

Un pediatra

Un pediatra

Pisa, 21 dicembre 2014 - Dalle prime ore della mattinata odierna, 110 Carabinieri dei Nas e dell’Arma Territoriale stanno eseguendo, in Toscana, Lombardia, Marche e Liguria, 18 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di 12 medici pediatri tra cui due primari, 5 informatori scientifici e un dirigente d’azienda nonché 26 decreti di perquisizione, per corruzione.

​Otto medici sono di Pisa e provincia.

L’esecuzione dei provvedimenti restrittivi giunge a conclusione di una lunga e complessa indagine, iniziata nel 2013 e condotta dai Carabinieri del NAS di Livorno – coordinati dalla Procura di Pisa – Dott. Giovanni Porpora - nell’ambito della commercializzazione di latte artificiale per l’infanzia.

L’attività investigativa del NAS toscano è giunta ad accertare una consolidata e diffusa pratica corruttiva che alcune note ditte di alimenti per l’infanzia praticava per indurre numerosi pediatri a prescrivere latte artificiale ai neonati dietro elargizione di tangenti - sottoforma di costosi viaggi e regali di lusso - ed aumentarne così le vendite.

Le aziende avevano architettato un complesso sistema per giustificare gli ingenti esborsi di denaro sostenuti per finanziare gli atti corruttivi: gli informatori scientifici dei noti marchi prendevano contatti con i pediatri per “sollecitarli” a prescrivere latte artificiale ai neonati, contravvenendo agli unanimi pareri scientifici sulla necessità di promuovere l’uso del latte materno.

Grazie, poi, alla compiacenza di alcune agenzie di viaggio che fatturavano false spese per la partecipazione dei medici a congressi e corsi di aggiornamento anche internazionali, tramite queste, facevano ottenere un “buono” al singolo professionista che lo utilizzava per pagare viaggi di piacere per sé ed i propri familiari.

Nell’inchiesta, oltre ai medici pediatri di base, convenzionati con le rispettive ASL, sono finiti anche due noti primari di ospedali italiani per i quali era più facile convincere le neo mamme in dimissione ad utilizzare latte artificiale per l’alimentazione dei propri bambini. I Carabinieri sono riusciti a provare un giro di mazzette per centinaia di migliaia di euro utilizzati per pagare i “regali” ai medici (smartphone, computer, condizionatori, televisori) e viaggi in rinomate mete turistiche (Sharm el Sheik, India, Stati Uniti, Parigi, Londra, Istanbul e Crociere nel Mediterraneo e nord Europa).