Pari con la Reggiana, per Braglia va bene così: ''Undici punti in cinque partite sono una media che ci porta dritti in B''

''Eravamo stanchi e siamo stati meno lucidi del solito in fase offensiva. Ma se fosse entrata una delle due traverse, la partita sarebbe cambiata''.

Piero Braglia

Piero Braglia

Pisa, 21 settembre 2014 - In primo luogo «abbiamo fatto undici  punti in cinque partite e mantenendo una media del genere si va dritti in B. E poi non è scritto proprio da nessuna parte che il Pisa debba ammazzare il campionato: è vero che agli altri fa comodo dipingerci come una corazzata, ma se qualcuno nel nostro ambiente ci credesse davvero commetterebbe un grave errore. Per vincerlo, il campionato, ci sarà da lottare e soffrire fino all’ultimo». Per Piero Braglia il pari casalingo con la Reggiana non è assolutamente un risultato da disprezzare. Anche se l’allenatore nerazzurroi è consapevole che non tutto ieri è filato per il verso giusto: «Le cinque partite giocate in tre giorni si sono fatte sentire e in fase offensiva siamo stati innegabilmente poco brillanti», spiega. «Gli esterni hanno faticato parecchio a saltare l’uomo e abbiamo commesso anche diversi errori in fase d’impostazione con i nostri difensori». Il riferimento, in particolare, è a Rozzio e Sini: «Sono stati un valore aggiunto nelle precedenti due partite e contro la Reggiana decisamente molto più imprecisi». Una mano non l’ha data nemmeno la fortuna, con le traverse di Giovinco su punizione e di Misuraca da distanza ravvicinata: «Se uno dei due palloni fosse entrato, molto probabilmente avremmo visto un’altra partita perché loro sarebbero stati costretti ad aprirsi e noi avremmo potuto provare a sfruttare gli spazi per colpire ancora», dice il tecnico. Che, comunque, preferisce guardare il bicchiere mezzo pieno e a quanto di buono ha messo in mostra la squadra sul prato dell’Arena: «Anche se con meno lucidità del solito, la partita l’abbiamo sempre fatta noi dato che la Reggiana non ha mai neppure provato ad impensierirci. Napoli laterale sinistro? Stavolta non è andato bene perché ha pagato le energie nervose e la stanchezza di Savona. Ma ribadisco quanto detto tre o quattro giorni fa: in quel ruolo può fare la differenza».