Osteoporosi, il "tarlo delle nostre ossa": screening gratuito

Lunedì 20 ci sarà la possibilità di sapere di più sull'osteoporosi e anche di sottoporsi ad esame

Medici

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Pisa, 17 ottobre 2014 - E' una malattia che colpisce oltre 200 milioni di persone nel mondo, soprattutto donne, di cui circa 5 in Italia. Eppure, nonostante se ne conoscano le gravi conseguenze, continuano ad essere sottovalutate le possibilità di prevenzione che ridurrebbero considerevolmente i rischi. Per questo il 20 ottobre, lunedì prossimo, ci sarà la possibilità di sapere di più sull'osteoporosi e anche di sottoporsi ad uno screening gratuito. E' conosciuto come l'H-Open Day e si svolgerà in oltre 70 ospedali italiani, tra cui quello pisano, con il patrocinio della Sociatà italiana di Reumatologia e della Società italiana di Endocrinologia. "L'osteoporosi è una malattia silente che comporta la riduzione di densità delle ossa", spiega la professoressa Ombretta Di Munno dell'Unità operativa di Reumatologia. "Purtroppo diventa  evidente quando la situazione è già grave al punto tale da provocare fratture. Ma la prevenzione per diminuire i rischi  è possibile ed efficace, così come i trattamenti da effettuare quando la malattia è insorta".

A Pisa l'H-Open day prevede la collaborazione dei reparti di Reumatologia, Medicina Nucleare, Ortopedia, Endocrinologia, Ostetricia e ginecologia. Lunedì dalle 16 alle 20 nell'edificio 9 del Santa Chiara (Aula 4° piano) si parlerà di 'Prevenzione e terapia dell'osteoporosi' in un incontro interdisciplinare durante il quale al pubblico verrà distribuito materiale informativo. Saranno poi selezionati pazienti al di sopra dei 60 anni, a rischio elevato di sviluppare la malattia, che non hanno mai eseguito una densiometria ossa. A queste persone verrà consegnato un coupon per l'esecuzione gratuita dell'esame in uno dei reparti o cliniche dell'ospedale. "A parte alcune condizioni non eliminabili, quali la gracile costituzione fisica o una menopausa precoce, per esempio, lo sviluppo o meno dell'osteoporosi è legato ad un'adeguata quantità di calcio e di vitamina D", sottolinea il professor Claudio Marcocci, direttore  dell' Unità operativa di Endocrinologia 2."E' una 'cassaforte'  che ci dobbiamo costruire da quando si nasce fino ai 25-30 anni. Mettere da parte queste sostanze in quel periodo ci permetterà di avere uno scheletro ricco. In questo modo, quando comincerà il processo di riduzione della massa ossea, la perdita influirà meno".

Se una corretta alimentazione ci può aiutare nell'aumentare le nostre riserve di calcio (latte e latticini ne sono ricchi, e in particolare il parmigiano e il caprino), per la vitamina D il contributo della dieta è limitato. Solo salmone e fegato, infatti, la contengono a livello naturale e per il resto si dovrà ricorrere ad alimenti addizionati, che comunque stanno cominciando ad arrivare sui banchi dei supermercati. Il sole, poi, è un grande amico della vitamina D e permette il suo sviluppo naturale. I medici raccomandano quindi di  stare il più possibile all'aria aperta e avere un'adeguata esposizione solare, anche nel periodo estivo. Ovviamente una vita sedentaria non fa bene al nostro scheletro, il quale, invece, richiede una regolare attività fisica. Proibito il fumo e le bevande gassose, tra cui la Coca Cola,  mentre alcol e caffeina devono essere limitati, perchè fanno diminuire la massa ossea. E sempre a proposito di calcio è bene ricordare che esistono acque minerali ricche di questa sostanza, che i legumi sono un piatto importante per la nostra dieta  e che mangiare frutta secca è una buona abitudine alimentare. Tornando ai numeri,  le classifiche ci dicono che di osteoporosi soffrono 2 donne su 3 e 1 uomo su 5, ovviamente in età avanzata. "Dopo i 40-45 anni si assite ad una riduzione della massa ossea sia nell'uomo che nella donna", dice la professoressa Di Munno. " Nella donna questa va in picchiata nell'arco degli anni prima e dopo la menopausa. Dopo si riassesta e la perdita torna ad essere lineare. Negli uomini, invece, la diminuzione è progressiva, senza picchi, a meno che non ci siano fattori di rischio dovuti a trattamenti particolari. In caso di malattia conclamata, esistono comunque moltissimi tipi di farmaci con modalità diverse di assunzione, quindi adatti a chiunque. Non ci dimentichiano che l'invecchiamento della popolazione fa sì che l'osteoporosi diventi sempre più diffusa e la prevenzione, così come la  diagnosi precoce, sono gli unici metodi per poterla contenere".

Valeria Caldelli