Tamponato, dimesso e muore. Indagati 5 medici e l’automobilista

La vittima era stata ricoverata tre volte al Pronto Soccorso

Un ultranovantenne è morto una settimana dopo l’incidente

Un ultranovantenne è morto una settimana dopo l’incidente

Pisa, 20 luglio 2016 - Una  settimana dopo un incidente stradale, un ‘banale’ tamponamento: nel mezzo tre ricoveri ‘lampo’ (o quasi) al Pronto Soccorso del nostro ospedale. In seguito alla denuncia dei familiari della vittima, assistiti dall’avvocato Linda Sozzi - la Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta nella quale si ipotizza il reato di omicidio colposo. Il sostituto procuratore della Repubblica Giancarlo Dominijanni ha iscritto nel registro degli indagati sei nomi: si tratta di quelli di sei medici del Pronto Soccorso e della Rianimazione del policlinico di Cisanello e di quello un’automobilista coinvolta nell’incidente in cui era rimasto ferito l’uomo, un novantaduenne pisano. L’incidente - i cui postumi sono verosimilmente costati la vita all’anziano - si era verificato nel pomeriggio del 4 luglio all’incrocio tra la via Aurelia e il viale delle Cascine. L’uomo era al volante della sua auto che, dopo essere stata violentemente urtata da tergo, era andata a sua volta a urtare un’altro veicolo. Trasportato al Pronto Soccorso, il pensionato era visitato, medicato (con l’applicazione di un ‘collare’) per un ‘colpo di frusta’ e quindi rimandato casa.

Nonostante la veneranda età pare che l’uomo, prima del’incidente, fosse ancora in forze, ma nelle ore successive le sue condizioni erano peggiorate, aumentati i dolori al collo, manifestando difficoltà nel parlare. Tantochè il 10 il poveretto era tornato al Pronto Soccorso, ma dopo un controllo era stato rimandato a casa. Nel pomeriggio del giorno successivo è tornato per la terza (e purtroppo ultima) volta al Pronto Soccorso, servendosi di un taxi. Il poveretto è morto in serata, dopo che in seguito a ulteriori accertamenti gli era stata riscontrata la frattura di una vertebra cervicale. Il pubblico ministero Giancarlo Dominijanni ha affidato l’incarico dell’esame autoptico autopsia al dottor Stefano D’Errico che l’ha eseguito l’altro ieri all’istituto di Medicina Legale dell’Università alla presenza del professor Ranieri Domenici, unico consulente di tutti e sei gli indagati che sono tutelati dagli avvocati Patrizio Pugliese, Gino Mannocci e Diego Innocenti