"Normale e Sant'Anna: insieme si può, la ricerca deve volare più in alto"

Vincenzo Barone è l’unico candidato per la direzione della scuola superiore di piazza dei Cavalieri

Nella foto Vincenzo Barone

Nella foto Vincenzo Barone

Pisa, 5 maggio 2016 - «Abbiamo  costruito delle solide fondamenta, adesso è il momento di volare alto». Multidisciplinarietà, innovazione,sperimentazione e una maggiore collaborazione con a Sant’Anna sono i pilastri su cui Vincenzo Barone, candidato unico alla direzione della scuola Normale, ha deciso di incentrare il proprio programma. Classe 1952, anconetano di nascita, ma cresciuto a Napoli, accademico dei Lincei ed ex presidente della Società Chimica Italiana,Vincenzo Barone è ordinario di Chimica fisica in piazza dei Cavalieri dal 2008 dove è arrivato dopo aver insegnato per oltre 20 anni alla Federico II di Napoli.

«Per me la Normale ha sempre avuto un fascino particolare – racconta Barone – da studente provai a entrarvi, ma fui scartato dopo aver superato gli scritti. Sono arrivato qui otto anni fa quasi per caso. Ero da poco a Pisa come direttore di un dipartimento del Cnr quando una collega mi segnalò il fatto che la Normale cercava un ordinario di Chimica. Non ho potuto resistere». 

La candidatura di Barone sarà ora valutata dal decano della scuola Andrea Giardina dopodiché il professore avrà un mese per esporre il proprio programma prima delle prima votazione fissata per il 13 giugno che, a meno di clamorosi colpi di scena, lo eleggerà posto di Fabio Beltram che, per statuto, non si può candidare per un secondo mandato.

«Credo – spiega Barone – che i punti di forza della nostra scuola siano prima di tutto due: avere una comunità di ragazzi che parte dal corso di laurea e arriva al dottorato e avere sia la classe di lettere che quella di scienze. Da qui noi dobbiamo ripartire puntando in alto. Abbiamo le risorse e le possibilità per sperimentare. Dobbiamo superare il concetto che il nostro lavoro si valuti solamente sulla base di dati quantificabili come le pubblicazioni. Una scuola come la nostra però – aggiunge – deve pensare diversamente. Il nostro obiettivo non deve essere ottenere finanziamenti perché abbiamo inventato una nuova colla per le scarpe, ma immaginare che cosa sostituirà le scarpe tra 15 anni. Questo cambiamento di rotta vale per le scienze, ma anche per le lettere che, al contrario, devono capire la misura in cui sono spendibili sul mercato».   Un altro tema che sta particolarmente a cuore al candidato direttore è il rapporto con l’altra scuola superiore cittadina. «Normale e Sant’Anna – dice Barone – sono complementari sotto molti aspetti. E’ necessario ripensare il loro rapporto. Magari non potrà fare una scuola unica, ma quantomeno si dovrebbe costituire una confederazione pisana per proporsi al meglio sul mercato internazionale. L’idea è quella di creare un coordinamento centrale che garantisca le diverse autonomie».