Morta in pineta: analisi su tracce per risalire all'aggressore

I carabinieri sono risaliti all'identità attraverso le impronte digitali, intanto il racconto di due colleghe di lavoro / FOTO

Donna morta ritrovata a Vecchiano

Donna morta ritrovata a Vecchiano

Vecchiano, 1 aprile 2015 -  È una prostituta nigeriana tra i 30 e i 35 anni, che abitava a Empoli, la donna uccisa ieri con 10 coltellate nella pineta della Bufalina tra Torre del Lago e Vecchiano. I carabinieri sono risaliti all'identità attraverso le impronte e l'identificazione dattiloscopica. Sul corpo della donna sono già stati eseguiti tamponi biologici per cercare tracce dell'assassino. Altri saranno fatti anche in sede di autopsia. In passato la donna era stata più volte controllata, ma aveva fornito generalità false: i carabinieri del nucleo investigativo di Pisa cercheranno ora nella casa di Empoli un documento nigeriano per attribuirle un'identità certa. Intanto, il sostituto procuratore Lydia Pagnini, che coordina le indagini, ha conferito l'incarico al medico legale Alessandro Bassi Luciani per l'autopsia. L'esame sarà fatto domani e darà le prime risposte tecniche sulla dinamica dell'aggressione. La vittima è stata raggiunta da dieci coltellate alla schiena e all'addome, alcune delle quali superficiali. 

La testimonianza

«Aveva paura, era stata minacciata da un uomo». Piangono e si disperano «Carla la trans Brasiliana» e «Luminita la Rumena», le due lucciole che ogni giorno erano compagne di avventura e di lavor lungo la via Aurelia di «Grazia la Nera». «Poteva capitare anche a noi» dicono. «Spesso mangiavamo assieme» raccontano. «Grazia era una donna con il cuore d’oro - racconta Carla -: quando avevo poca da mangiare mi dava il suo». Racconti di una vita di estrema periferia, dove il verde della pineta del parco natuale di Migliarino Massaciuccoli e San Rossore fa a pugni con i rifiuti abbandonati lungo la strada ma anche all’interno, accanto ad alberi secolari che sembrano essere sconsolati nel vedere da cosa sono circondati. Le due amiche della vittima sono concordi nel ricordare le confidenze che aveva fatto la giovane uccisa. «C’è una persona che nei giorni scorsi mi ha infastidito, non so che cosa volesse ma non sono tranquilla». Uno spasimante straniero? Oppure un cliente che non voleva pagare la consumazione sessuale? O chi altro? Un sadico? Oppure una persona che voleva trasformarsi nel magnaccia della lucciola straniera? Tutti interrogativi che rimangono senza risposta ma che potranno essere approfonditi nella prossime ore dagli inquirenti del comando provinciale di Pisa, anche se non è da escludere che la vicinanze con Torre del Lago - il corpo è stato trovato 150 metri dopo il confine - possa coinvolgere anche gli investigatori versiliesi.

«IERI MATTINA Grazia - ha taccontato Luminita - è arrivata come tutti i giorni con il pullman proveniente da Pisa: erano le 11. Quando ci siamo viste mi ha salutato. Era sorridente come altre volte. Una persona tranquilla che non avrebbe fatto male a nessuno. Io non ho sentito niente. Ho capito che era accaduto qualcosa qundo ho visto arrivare i carabinieri: c’erano anche altre persone in bicicletta». Proprio questi ultimi, una coppia di turisti tedeschi, avevano dato l’allarme scoprendo il corpo senza vita di «Grazia la Nera» nel boschetto appartato, dove la giovane lucciola consumava il suo rapporto a pagamento. «Era bocconi con la testa reclinata in avanti» hanno raccontato. Dall’esame esterno, sembra che la giovane donna non abbia avuto la possibilità di difendersi: le coltellate sono state sferrate in rapida successione all’addone, come se qualcuno fosse stato colto all’improvviso - mentre comsumava il rapporto - da un raptus omicida. Toccherà agli investigatori tracciare un possibile profilo dell’omicida.