Giovedì 25 Aprile 2024

Archeologia, collaborazione italo-turca per gli scavi di Misis

La missione, avviata nel 2012, è condotta da un gruppo guidato da Giovanni Salmeri dell’ateneo pisano

Un sito di scavi archeologici (Foto di repertorio)

Un sito di scavi archeologici (Foto di repertorio)

Pisa, 17 dicembre 2014 - Collaborazione italo-turca, con ruolo pilota dell’Università di Pisa, per lo scavo archeologico del sito di Misis, in Turchia, e che, per il prossimo futuro, svilupperà programmi di ricerca e di lavoro. La cooperazione con la Turchia è stata formalizzata in questi giorni in occasione dell’incontro con le due delegazioni, in visita a Pisa fino al 18 dicembre, dell’Università di Ukurova (Adana) e della Municipalità di Yuregir, nella provincia di Adana. Avviato nel 2012, lo scavo di Misis è condotto da un gruppo italiano guidato da Giovanni Salmeri dell’Università di Pisa e da Anna Lucia D’Agata, del Cnr-Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico, in collaborazione con il Municipio di Yuereir e il Museo Archeologico di Adana.

«È un’area archeologica protetta di primo grado - spiega Salmeri - e oggi il sito dell’antica città, i cui resti sono ancora in molti tratti visibili, è occupato da una popolazione di 5 mila abitanti che vivono in circa 800 case. Una tale ‘occupazione delle rovinè non corrisponde ai moderni criteri di tutela e valorizzazione dei siti archeologici, e per ovviare a tale situazione il Municipio di Yuregir ha lanciato nel 2012 il progetto ‘Misis città di eterna vita che prevede da un lato la riqualificazione del centro con opportuni interventi di carattere urbanistico ed economico e dall’altro l’avvio dello scavo e della progettazione di un parco archeologico e culturale nell’ambito di un’ampia collaborazione italo-turca».

Aperto all’estremità sud-occidentale della sommità e sulle pendici immediatamente sottostanti, in un’area strategica per il controllo della piana inferiore del Ceyhan e delle vie di comunicazione verso est e verso ovest, lo scavo di Misis è tra i più importanti della Turchia sud-orientale: «L’area indagata, che supera i mille metri quadrati - aggiunge Salmeri - ha restituito un’imponente sequenza stratigrafica che va dall’età contemporanea al IX-VIII secolo avanti Cristo e documenta le trasformazioni nella funzione che il centro conobbe nei secoli. L’individuazione infine di enormi edifici in mattoni crudi, che risalgono all’VIII secolo avanti Cristo, il cui scavo è attualmente in corso, è certo il dato di maggiore rilevanza: i resti della città neoittita di Misis vengono così lentamente alla luce».