"Non c’è nessuna epidemia". Ma è caccia al vaccino

Negli ambulatori Asl per la prima giornata della campagna promossa dalla Regione

E’ partita la campagna di vaccinazione promossa dalla Regione per fronteggiare l’emergenza meningite

E’ partita la campagna di vaccinazione promossa dalla Regione per fronteggiare l’emergenza meningite

Pisa, 28 aprile 2015 - «Abbia pazienza, siamo in emergenza vaccinale». E’ quasi psicosi collettiva al primo piano dell’Asl 5, in Galleria Gerace. Da giorni i telefoni squillano e il viavai di anziani e genitori di bambini e adolescenti è incessante, come il fluire impazzito dei passaparola e delle informazioni sul meningococco C e la campagna straordinaria per la vaccinazione.

I casi di meningite raccontati dalle cronache gettano allarme e la campagna promossa dalla Regione accresce tensione e confusione fra i cittadini. Così, ieri, alcune mamme chiedevano il rimborso dei 140 euro pagati per le due figlie «il giorno prima che la vaccinazione contro il meningococco fosse resa gratuita». E l’infermiera costretta all’ennesimo chiarimento: «Gratuito è il C, quello tetravalente, cioè valido per i ceppi A, C, W, Y. Il B è a pagamento, eccetto che per i nati dopo il primo gennaio 2014». Mentre le richieste d’informazioni si accavallano «perché – si sfogano alcune utenti – ai numeri di telefono non risponde mai nessuno e non sappiamo con chi parlare».

Chiarezza, questo chiedono i cittadini, e verità, sull’esplosione del caso meningite e sulla campagna straordinaria di vaccinazione, mentre alcuni medici e pediatri commentano a denti stretti: «Non è indispensabile», e paragonano il battage in atto con «l’isteria collettiva di pochi anni fa, quando l’Italia spese milioni di euro per comprare vaccini contro l’H1N1 poi finiti tutti al macero». «Non c’è nessuna epidemia di meningite – rassicurava ieri un medico –. I casi in Toscana sono stati 17 con 4 morti. Siamo sovrastati dalla cattiva informazione che circola fra la gente e il fatto che tutto ci sia piovuto addosso in regime di emergenza. Credo – continua – che gli stessi medici di famiglia, ai quali è affidata la presa in carico della fascia di popolazione fra i 15 e i 20 anni non siano stati preparati a sufficienza». Non poche le mamme di ragazzi di questa età che ieri negli ambulatori Asl erano in cerco di vaccino per i figli. In questo caso le istruzioni della Asl sono chiare: negli ambulatori di via Gerace e nel distretto di San Marco a Pisa, e nel dipartimento di via Mattei a Pontedera saranno vaccinati i ragazzi dagli 11 ai 14 anni, circa 11.800 persone. Per quanto riguarda invece la fascia d’età dai 15 ai 20 anni, 16mila persone, la Asl sta prendendo contatto con i medici di famiglia per la presa in carico. Per la fascia fra i 20 e i 45 anni (65mila persone) c’è la possibilità di vaccinarsi a pagamento e, nel caso in cui la gratuità sia estesa fino a 45 anni, la vaccinazione degli adulti sarà eseguita anche in questo caso dal medico di famiglia, che si consiglia di consultare.

Nessun assalto agli ambulatori, tuttavia, ieri mattina, al debutto della campagna vaccinale per la fascia dagli 11 ai 14 anni. Tante le richieste di informazioni inversamente proporzionali al numero di accessi. La campagna dovrebbe durare circa un mese e mezzo (salvo proroghe) e la Asl pisana ha previsto un piano di organizzazione per evitare code e sovraffollamenti negli ambulatori. La prima settimana, a partire da ieri sarà dedicata alla vaccinazione dei ragazzi fra gli 11 e i 12 anni; la seconda settimana a quelli fra i 12 e i 13 anni, la terza settimana a quelli fra i 13 e i 14. Il piano straordinario messo a punto dalla Asl prevede l’apertura di più ambulatori ad accesso diretto. Non è quindi necessario prenotare. Gli ambulòatori si trovano in via Mattei 2 a pontedera, al Dipartimento di prevenzione, e a Pisa in via Pardi 4 nel Distretto di San Marco e in Galleria Gerace 15, nel Dipartimento di Prevenzione. Per informazioni, dettagli su orari e ambulatori è possibile consultare il sito internet www.usl5.toscana.it.