Talenti pisani nel mondo

Pierfrancesco Del Seppia e Matteo Gioli artigiani della musica e dei cappelli

Matteo Gioli

Matteo Gioli

Pisa, 8 marzo 2016 - "Essere giovani vuol dire tenere aperto l’oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro". Così Bob Dylan rispose ad un giornalista quando, durante un'intervista, gli chiese il significato della giovinezza e, soprattutto, il nome di un' 'arma' capace di sconfiggere la rassegnazione che spesso coglie i ragazzi. Matteo e Pierfrancesco non erano ancora nati o, forse, erano dei bambini quando il cantante elargiva alla stampa riflessioni sul tema ma, con il senno di poi, devono aver tenuto bene in mente quelle parole. E hanno trovato la tenacia anche quando il panorama economico nazionale impensieriva molti, hanno colto una sfida quando nessuno, forse loro in primis, non ci avrebbero scommesso un euro. È la storia di Matteo Gioli e Pierfrancesco Del Seppia, entrambi pisani e compagni di classe al liceo scientifico 'Ulisse Dini', ma è anche la storia della tenacia, della grinta e dell'ottimismo che hanno fatto prevalere su tutto, in primis sul disfattismo e le instabilità odierne che, talvolta, si tramutano in inamovibili zavorre. Matteo Gioli dalla prima volta che ha avuto tra le mani - nel laboratorio di Galluzzo (FI) - una forma in legno per cappelli, ha capito che ci sarebbero state tante notti insonni, notti che hanno dato alla luce 'SuperDuper hats', un brand di cappelli fatti totalmente a mano e venduti, oggi, in oltre 200 negozi del mondo. "Ricordo con tenerezza i primi passi in questo mestiere - spiega Gioli - i consigli degli artigiani, il primo approccio con feltro, paglia e macchine da cucire ma, soprattutto, le scarse risorse economiche quando abbiamo deciso di dare vera sostanza ad una passione". Un hobby che, nel giro di pochi mesi, diventa un lavoro ma anche fiere, eventi ed esposizioni in showroom parigini. "Siamo la prova evidente - conclude - che ci si può fare. Il lavoro serio e onesto e la buona qualità del Made in Italy non è sfuggito ai paesi asiatici che non intendono rinunciare all'artigianato nostrano". E la qualità degli accessori firmati 'SuperDuper hats' non è passata inosservata neppure ad artisti internazionali se si pensa che Jovanotti, durante il suo ultimo tour, ha indossato questi cappelli così come Skin nella sua vita privata. Pierfrancesco Del Seppia, chitarrista e cantautore de La Filarmonica Municipale LaCrisi, ha invece creduto nel suo progetto musicale e, con perseveranza e grinta, ha realizzato due dischi che hanno visto la candidature al premio nazionale 'Luigi Tenco' e la vittoria del premio 'Piero Ciampi'. "Due cascinesi e tre livornesi - racconta Del Seppia - che con le loro uniche forze hanno realizzato un sogno. I nostri dischi ce li siamo autoprodotti e ricevere queste importanti candidature ripaga di tutti i sacrifici fatti nel tempo". La loro musica, un mix tra cantautorale, pop e art rock con chiari riferimenti allo stile di Dawid Bowie, Brian Eno e Bruno Lazi, ha accompagnato artisti e nomi della musica Italiana del calibro di Nada, Paola Turci, Tricarico, Piero Pelu', Alessandro Fiori e Brunori Sas. "Portare le nostre canzoni - prosegue Del Seppia - in tutta la penisola italiana dalla Svizzera alla Sicilia e ricevere tanto apprezzamento nelle nostre tournée ci spinge a continuare su questa strada. I sacrifici e la costanza, alla lunga, ripagano". Due storie che, soprattutto in questo momento dove accade facilmente di vacillare e perdere l'orientamento, fanno bene allo spirito. Di tutti noi.