Marina di Pisa d'inverno: perla dalla decadenza metafisica

Marina di Pisa o Boccadarno che dir si voglia: perché questo luogo magico mantiene intatto un fascino antico? Scopritelo prendendo per mano chi amate. E respirate.

Una veduta del lungomare di Marina di Pisa

Una veduta del lungomare di Marina di Pisa

Pisa, 18 febbraio 2016 - Il barone Henry Brougham scelse la Costa Azzurra. Comprò un appezzamento di terreno alla Croix des Gardes e fece costruire la "Villa Eleonore-Louise". Il suo impegno per migliorare le condizioni di vita della zona attrasse l'aristocrazia inglese. Che inizio anch'essa a costruire delle residenze invernali. Alla fine del XIX secolo, furono completate diverse linee ferroviarie e ciò favorì l'arrivo delle linee tramviarie. Cannes iniziò la sua vita così - in pieno periodo Belle Epoque - il suo grande sviluppo turistico come località balneare di fascino e blasone internazionale. Negli stessi anni, sulla costa tirrenica, esattamente alla foce dell'Arno, Gaetano Ceccherini iniziava la sua 'impresa' balneare installando sulla riva sinistra del fiume un innovativo servizio attrezzato per le cure marine.

Marina di Pisa, che altro non era se non una manciata di capanne di pescatori, nacque sostanzialmente così. Il paese di sabbia e ragia di dannunziana memoria crescerà in seguito passando periodi di reale Belle Epoque a quelli più grigi dell'espansione industriale durante i quali, la località che fu perla della costa toscana, si trasformò in scalo manifatturiero legato ai motori. Oggi - per fortuna - sulle spoglie degli ex capannoni Fiat, si adagia un moderno porto turistico (con caffetteria e ristorante, il FuoriOnda) che ha restituito l'immagine che la foce del fiume merita. Addio ai rumori della fabbrica (e ai silenzi successivi di un degrado evidente).

Tintinnano gli alberi delle barche a vela ancorate nello scalo dove l'incanto dell'aria, la meraviglia del contesto con i tipici retoni (qualcuno ancora attivo per la pesca con la bilancia) e le Apuane a proteggere lo sfondo della spiaggia di San Rossore. Un'atmosfera che affonda le radici nella cultura (D'Annunzio l'ospite più illustre abitò la Vecchia Dogana immobile che esiste tutt'oggi), nell'arte (Nino Costa e la truppa dei Macchiaioli vi trovarono ispirazione), nel paesaggio di una costa erosa dal mare e battuta dal libeccio. Memorie di un'emozione che si palesa d'inverno più che nella bella stagione. Che si riflette nello spirito dei marinesi - 'salmastrati' dicono loro - ma capaci di una sensibilità antica.

E allora perché non passeggiare tra gli scafi in porto, spiluccare qualcosa all'aria aperta (merendare a gelato e iodio, provate gli strepitosi gusti della Manzi in via Maiorca è uno dei rari piaceri della vita), incedere toccando il mare e accarezzando l'Isola di Gorgona. E poi, nell'interno, le ville in stile Liberty. Da scoprire strada dopo strada, piazza dopo piazza. Alcune provate dal tempo e l'incuria. Altre totalmente abbandonate a un destino che vorrei tanto qualcuno non dimenticasse. Passare anche solo con l'auto per via dell'Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano può rappresentare un bell'esercizio di conservazione di una memoria enorme, troppe volte lasciata andare alla deriva.

Ritrovare se stessi nella monotonia dello sciabordio delle onde che si infrangono sugli scogli. Quelle stesse che accompagnavano la corsa della squadra di Bulldozzer nel film anni '80 con il mitico Bud Spencer. Molti di quei luoghi oggi sono riconoscibili, altri celati da quella parabola discendente che caratterizza molti ambienti di Marina e che però la rende così unica, speciale. Un luogo dell'anima che trae la sua forza dirompente da una vista mozzafiato sul mare. Un affaccio eccezionale sull'infinito. Salutare, metafisico.

Da non perdere

1) Il Lungomare con vista sul tutto (e sulla Gorgona)

2) Il porto di Pisa, per una passeggiata di mondano relax

3) Un affaccio pedonale nella pineta

4) Due ore al 'retone'

5) I luoghi dimenticati. La stazione del trammino, piazza Gorgona, piazza delle Baleari, le ville Liberty.

Mangiare e dormire

1) Foresta. Uno dei migliori ristoranti di pesce della costa tirrenica. Per me, un luogo del cuore. A casa di Barbara e Alessandro non si sbaglia. Mai. La proposta è variabile sulla stagionalità e il chilometro ridotto è garantito. Il prezzo è commisurato alla qualità. La domenica a pranzo menù degustazione low cost.

2) Gino. Un'altra tappa obbligata per chi ama il buon pescato (povero) e una cucina mai banale. Al porto, location doc. Chiedere a Riccardo, autentico mattatore di ogni viaggio nel gusto.

3) Arsella. Altro ambiente evocativo, set di film e protagonista di una cucina marinese che tale è rimasta dagli anni '20. Provate il cacciucco. Special.

4) Moby Dick. Menù turistici, luogo cult e prezzi low. Per budget ridotti e tanta fame.

5) Hotel Manzi. Sul mare. In fronte alla Gorgona. Un'istituzione.

6) Incanto di Boccadarno. Hotel e residence. Ambiente moderno in braccio al porto turistico. Vocazione internazionale, atmosfera di casa. Fabrizio Fontani vi farà sentire come tra le mura domestiche.

 

Sulle note di Amico, di Renato Zero