Lucchesi, Minguzzi, Ricci ... e il ''gran valzer'' dei diesse

A dare il via alle danze il ''sì'' del primo alla corte del Siena. Al ballo, però, potrebbero partecipare anche Pisa e Pistoiese

Il diesse della Pistoiese Nelso Ricci

Il diesse della Pistoiese Nelso Ricci

Pisa, mercoledi 13 maggio - Lucchesi, Minguzzi e Ricci.Potrebbe profilarsi all’orizzonte un vero e proprio «giro di valzer» fra «diesse» che coinvolgerebbe almeno tre piazze toscane: Pisa, ovviamente, ma anche Pistoia e Siena, altre due città che con le rispettive squadre prenderanno parte come i nerazzurri al prossimo campionato di Lega Pro. I tempi non sono strettissimi, ma nell’arco di una decina di giorni almeno le prime tessere dovrebbero andare al loro posto. A scatenare un possibile «effetto domino» sarà, molto probabilmente, la risposta che Lucchesi darà al patron dei bianconeri Ponte. Qualunque essa sia. Se Lucchesi, che ancora attende una chiamata dalla categoria superiore, dirà di sì, infatti, Ricci e Minguzzi proveranno a sistemarsi fra Pisa e Pistoia con il primo che potrebbe approdare sulla sponda nerazzurra e il secondo su quella arancione. .  Se, invece, Lucchesi dovesse rifiutare la proposta del Siena, allora gli altri due potrebbero bussare anche alla porta della società bianconera, club che è privo di «diesse» dal gennaio scorso, ossia dalle dimissioni di Agnolin. Però è bene essere chiari: in questo momento a muoversi sono più i manager dei club. E’ certo, ad esempio, che Minguzzi sia sia fatto vivo nei giorni scorsi con il Pisa. E che Ricci abbia mandato messaggi chiari sula sua disponibilità a prendere in considerazione un’eventuale proposta di patron Battini.  Messaggi a fronte dei quali, però, come l’attuale direttore sportivo della Pistoiese sostiene da qualche giorno, né il Pisa, né il Siena si sono mossi per il primo contatto e che, per dirla con le parole dello stesso Ricci, «se non succede nulla di eclatante resto a Pistoia».

In ogni caso il tempo delle decisioni è vicino, ma non imminente, quantomeno in casa nerazzurra.  Dove, specie se dovesse proseguire il supporto esterno e in amicizia di Andrea Bagnoli, non è esclusa neppure una soluzione interna (Aringhieri ha il patentino di direttore sportivo) e in cui, prima di fare le prime mosse, si vuol valutare con attenzione se vi sono possibilità reali, o meno, di rinforzare la compagine societaria. Proprio per questo nei prossimi giorni il presidente Battini e l’avvocato Bargagna dovrebbero incontrare l’ex diesse di Spal e Ravenna Oreste Pelliccioni che rappresenterebbe alcuni investitori interessati all’acquisto del Pisa. Alla finestra, intanto, rimane il Grosseto di patron Camilli, intenzionato a chiudere il rapporto con Minguzzi per affidare la poltrona di «diesse» a Pierluigi Di Santo, direttore sportivo della Viterbese, altra squadra di famiglia. Un altro illustre ex nerazzurro, invece, potrebbe andare a sedersi sulla panchina maremmana: per il ruolo di allenatore, infatti, circola con insistenza il nome di Piero Braglia.  Che avrebbe sentito Camilli già poco dopo l’esonero da Pisa. E lo avrebbe anche incontrato nei giorni scorsi.