Venerdì 19 Aprile 2024

Caso Ragusa, udienza preliminare il 6 marzo

Logli è accusato di omicidio volontario e soppressione di cadavere IL RINVIO A GIUDIZIO / LE LETTERE AL MARITO / PRONTA LA RICHIESTA DEL PROCESSO / LOGLI HA MENTITO SUI GRAFFI CHE AVEVA IN FRONTE / MILLE GIORNI SENZA ROBERTA/ LOGLI PREPARA LA DIFESA / LOGLI VUOLE CAMBIARE LAVORO /LOGLI SIMULO' L'AVVISTAMENTO DEL TESTIMONE CHIAVE / "FU COSTRETTA A SALIRE IN AUTO, POI LOGLI LA UCCISE E DISTRUSSE IL CORPO" / LA PROCURA SCOPRE LE CARTE / FOTOSTORY

Antonio Logli con la moglie Roberta Ragusa: la donna è scomparsa nel gennaio 2012

Antonio Logli con la moglie Roberta Ragusa: la donna è scomparsa nel gennaio 2012

Pisa, 20 dicembre 2014 - E' stata fissata per venerdì 6 marzo l’udienza preliminare per Antonio Logli, il marito di Roberta Ragusa, la donna misteriosamente scomparsa dalla sua abitazione in via Ulisse Dini a Gello di San Giuliano Terme, la notte fra il 13 e il gennaio 2012. Dopo due anni e mezzo di serrate indagini dei carabinieri del nucleo operativo del comando provinciale, il magistrato che ha diretto l’inchiesta, il pubblico ministero Aldo Mantovani, e il procuratore capo della Repubblica di Pisa, Ugo Adinolfi, il 3 dicembre avevano avanzato la richiesta di rinvio a giudizio dell’uomo per omicidio volontario e soppressione di cadavere. A decidere le sorti processuali del dipendente di Geste - società di servizi del Comune di San Giuliano Terme - , nonché contitolare (con la moglie e il padre) dell’autoscuola «Futura», sarà il giudice Roberto Laghezza, un magistrato che è stato immesso nell’organico del tribunale pisano nel marzo 2013, proveniente da Massa dove aveva svolto le stesse funzioni di giudice per le indagini preliminari e per l’udienza preliminare.

Con netto anticipo rispetto alle previsioni - in questo caso giudiziario i tempi sono stati particolarmente lunghi e le varie scadenze dilazionate - , dunque, il «Mistero di Gello» tornerà in un’aula di tribunale a distanza di poco meno di due anni. Il 30 aprile 2013, infatti, davanti al giudice per le indagini preliminari Giulio Cesare Cipolletta si svolse l’incidente probatorio in cui venne cristallizzata la testimonianza di Loris Gozi, il vicino di casa dei Logli, che smonta l’alibi del marito di Roberta, sostenendo di aver visto l’uomo in via Gigli intorno alle 0.30 la notte della scomparsa della donna. Secondo l’accusa, però, non è soltanto Gozi a smentire Logli, che per quella notte sostiene di essere andato a letto intorno alle 24: c’è anche un’altra vicina, Silvana Piampiani, che afferma di aver visto, sempre in via Gigli, sia Logli che una donna con un pigiama rosa, proprio come quello che avrebbe indossato Roberta quando scomparve. A carico del marito di Roberta, dunque, ci sono queste due testimonianze e una serie di elementi contro di lui e di azioni compiute da Logli, che hanno convinto gli investigatori che l’unico colpevole della scomparsa di Roberta Ragusa sia lui, il marito. Difeso dall’avvocato Roberto Cavani, l’uomo e da quando è indagato non si è mai fatto interrogare.