La nuova stagione del Teatro Verdi: classico e moderno, festeggiando il record di presenze

L'ultima stagione ha visto un aumento di spettatori e fatturato. Parla il direttore artistico Silvano Patacca "BELCANTO, ACCONTENTATI TUTTI I GUSTI"

Emilio Solfrizzi, uno dei volti sul palco del Verdi

Emilio Solfrizzi, uno dei volti sul palco del Verdi

di Valeria Caldelli

Pisa, 5 luglio 2015 - Archiviata una stagione di successo, tutto è pronto per dare il via alla prossima. E il Teatro Verdi di Pisa l'ha già presentata ufficialmente nel corso di una serata in cui ha anticipato non solo i dati di esercizio, ma anche i titoli del nuovo cartellone. Successo a 360 gradi per uno dei teatri di tradizione che si conferma essere tra i più importanti d'Italia. Non solo la quantità di pubblico è aumentata (32.406 spettatori nel 2013/2014; 34.480 nel 2014/2015), ma anche il bilancio è in positivo di circa 50.000 euro, rispetto ai 48.000 di deficit della precedente edizione.

Si ricomincia, dunque, all'insegna dell'ottimismo, con una serie di titoli che vedono alternarsi il moderno con il classico, la leggerezza con l'impegno, volti noti e compagnie dell'avanguardia. Il direttore artistico Silvano Patacca ci racconta (e ci spiega) le sue scelte. ­

Quale è stato il suo obiettivo principale?

"Continuare a fornire una stagione di qualità, nonostante i consueti salti mortali che siamo costretti a fare a causa della scarsezza di risorse". ­

Ciò significa che avremo spettacoli solo per intenditori?

"Assolutamente no. Anzi, abbiamo cercato di andare incontro a tutti i gusti. E poiché negli ultimi tre anni, pur essendoci state valutazioni positive su titoli e artisti, abbiamo rilevato una larvata critica per una scarsezza di commedie 'leggere', abbiamo ritenuto di andare incontro a queste richieste, aumentando la 'lievità' del cartellone. D'altronde io non ho niente contro il nazional­popolare, purchè sia di qualità".

Dunque cosa vedremo? 

"Il primo titolo, a ottobre, è all'insegna del divertimento. 'Sarto per signora', commedia di Georges Feydeau, il cui protagonista sarà impersonato da Emilio Solfrizzi, attore conosciuto per essere stato l'interprete di serie televisive, come 'Tutti pazzi per amore' e di numerosi film di cui alcuni firmati da Carlo Vanzina e Cristina Comencini. E' una commedia degli equivoci con il classico trio: moglie, marito, amante. Tanti fraintendimenti e tante risate. A gennaio proponiamo ancora un titolo di tutta leggerezza: 'Un'ora di tranquillità'. E' una commedia di travolgente comicità che ha avuto un enorme successo in Francia ed è stata subito trasformata in un film. Tutti cospirano contro il povero protagonista e gli imprevisti non finiscono mai. In Italia la commedia è arrivata con un cast di eccezione: Massimo Ciavarro, Galatea Ranzi, Luca Scapparone, Gea Lionello, Claudio Bigagli e Alessandro Giuggioli. E poi ancora leggerezza con 'Calendar Girls', sempre nel mese di gennaio, commedia tutta al femminile interpretata da Anna Finocchiaro e Laura Curino. La storia è tratta da un film di successo ed è vera. Racconta di alcune donne che decidono di fare un calendario nude per raccogliere fondi destinati alla ricerca sul cancro". 

­Quali saranno, invece, i classici?

"Per il grande teatro contemporaneo abbiamo scelto 'Morte di un commesso viaggiatore', il testo più conosciuto di Arthur Miller, che andrà in scena a Novembre. E' uno spettacolo importante, anche sul piano scenografico, in cui il presente si mescola al passato. Una bella prova teatrale per tutta la compagnia. Si affrontano i temi del conflitto familiare e della responsabilità morale dell'individuo, temi fondamentali anche nella società di oggi. In nome del classicismo non potevamo dimenticarci Shakespeare, di cui quest'anno ricorre l'anniversario della nascita. Non abbiamo però scelto un dramma, bensì una commedia corale come 'La dodicesima notte' che è fondata sugli equivoci, su un gioco straordinario di travestimenti di donne in uomini e viceversa. La regia è di Carlo Cecchi: una garanzia". ­

Passiamo all'avanguardia....

E' da poco trascorso il trentennale dell' Eneide dei Krypton e non potevo rimandare ancora di ospitarla sul nostro palcoscenico. E' uno spettacolo che ha fatto la storia dell'avanguardia, con musica, luci e recitazione. La musica è dei Litfiba, composta dalla rockband italiana per diventare la colonna sonora dell'Eneide messa in scena dalla compagnia teatrale fiorentina Krypton. Lo spettacolo è totale, con tappeti rullanti e laser verdi. Assolutamente da vedere". ­

Cosa manca ancora?

"L'impegno civile, a cui abbiamo dato voce con 'Rabbie', ispirato all'opera di Pierpaolo Pasolini, intrecciata con le canzoni di Fabrizio de André. E' molto interessante capire come alcuni temi dello scrittore e regista si ritrovino nelle parole del cantautore. Neri Marcoré, cantante, imitatore e attore in numerosi film di successo dei registi più noti, da Carlo Virzì a Pupi Avati, da Cristina Comencini a Philippe Claudel, ne è l'interprete principale. E poi c'è il nostro ultimo titolo in cartellone, che sarà una sorpresa". ­

Cioè?

"L'ultimo spettacolo previsto per la fine di febbraio sarà un ricordo della grande guerra che riguarda molto da vicino Pisa e la Toscana. Il testo è di Federico Guerri, scrittore pisano che si è imposto all'attenzione nazionale, e si ispira ad una lapide apposta in Sapienza. In questa lapide un padre vuole ricordare il figlio, studente universitario, morto in trincea. 'Silenzi di guerra' è il titolo e racconta di un padre che parte alla ricerca del figlio. L'idea è di Renato Raimo, attore pisano che ha acquistato una notorietà grazie a molte fiction televisive. E anche l'interpretazione sarà sua. Quando ho letto il testo ho deciso di inserirlo nel cartellone in abbonamento. Il pubblico valuterà se ho fatto bene. Io ne sono convinto". ­

Qualche cifra sulle spese...

"Le compagnie per tutto il programma, dalla lirica, ai concerti, dagli spettacoli teatrali alla danza, quest'anno ci costeranno 158.000 euro, a cui si devono aggiungere le spese per la gestione del 'Verdi'. Prevediamo di incassare 135.000 euro dalla vendita dei biglietti. Nel complesso la spesa per il teatro sarà di circa 47.000 euro. E' chiaro che più saranno gli spettatori, minore sarà il nostro esborso. Vorrei anche ricordare che per finanziamenti da parte di cittadini e imprese lo Stato ha previsto un art bonus per gli anni 2015 e 2016 che permette di avere un credito di imposta del 65 per cento il primo anno e del 50 per cento il secondo".

­Dulcis in fundo: la danza. Anche quest'anno si prevede un nutrito cartellone?

"In tutto sono 13 titoli di un repertorio di danza classica e moderna con un fil rouge che spazia tra musica, letteratura e cinema. E un finale da fuochi d'artificio. L'abbiamo chiamata 'Pisa esplosione danza' e grazie alla 'Imperfect Dancers Company', di residenza nel nostro teatro, coinvolgeremo le scuole di danza in uno spettacolo che chiuderà la rassegna. I ragazzi balleranno sul palco con i danzatori professionisti dopo una serie di prove che il coreografo, Walter Matteini, seguirà personalmente. Un' occasione e uno spettacolo vero. Non un saggio di fine anno".

­Quale è stata la sua massima soddisfazione come direttore artistico del Teatro Verdi?

"Quest'anno il punteggio sulla nostra qualità artistica è arrivato a quota 29, su un massimo di 30. Siamo secondi solo a Roma e non è davvero poco".