Il sogno di Starita: "Il primo gol fra i professionisti? All'Arena sarebbe il massimo''

Il giovane attaccante arrivato dalla Pro Vercelli, comunque, è più che soddisfatto del suo avvio di stagione: ''Se un mese fa mi avessero detto che avrei giocato le prime tre da titolare, non ci avrei creduto''

Ernesto Starita

Ernesto Starita

Pisa, 2 ottobre 2015 - Un inizio di stagione così proprio non se l'aspettava. Quando ci ripensa ancora quasi non se ne capacita Ernesto Starita da Napoli, il 19enne «scugnizzo» arrivato a luglio in prestito dalla Pro Vercelli e promosso a titolare inamovibile niente che da “Ringhio” Gattuso: «Beninteso, non ho ancora fatto un bel nulla e ne ho di strada da fare – racconta -. Però, se all'inizio dell'anno mi avessero detto che avrei giocato da titolare tutte e tre le prime gare di campionato, sinceramente proprio non ci avrei creduto».

Quindi sorpreso della fiducia di mister Gattuso?

«Diciamo che non me l'aspettavo. Ma, ovviamente, sono molto felice che abbia puntato su di me e spero di averlo ripagato sul campo: so benissimo qual è il mio ruolo e per me è importante aver sfruttato al meglio le occasioni che mi sono state concesse».

A quando il primo gol in nerazzurro?

«Spero presto perchè per noi attaccanti andare a rete è importante. Sono tranquillo, comunque, e non ho nessun assillo, né ansia particolare. Però sarebbe bellissimo realizzarlo all'Arena»

A proposito, che effetto le ha fatto l'esordio fra i professionisti davanti ad otto mila spettatori?

«Una cosa da brividi: a lungo andare mi sono sciolto e penso di aver fatto una buona prestazione anche contro il Prato. Però all'inizio ero davvero emozionato ...».

E' vero che Gattuso le chiede spesso di essere un po' più “figlio di buona donna” in campo?

«(ride ndr) In effetti è una cosa che sottolinea spesso: mi vorrebbe un po' più “affamato” e agonisticamente cattivo, soprattutto negli ultimi trenta metri ...».

E lei è intenzionato ad accontentarlo?

«Ci sto provando. Ad Arezzo, fra l'altro, credo che qualche progresso lo si sia visto anche sotto questo profilo: d'altronde, in una partita maschia e dura come quella, tirar fuori carattere e attributi era inevitabile ...».

A proposito, che cosa ha significato quel pari?

«Intanto è stato il terzo risultato utile consecutivo, cosa assolutamente da non disprezzare. E poi abbiamo dimostrato di poter dire la nostra anche quando le partite diventano delle vere e proprie battaglie sportive, cosa nient'affatto scontata alla vigilia. Anche se, ovviamente, dobbiamo ancora migliorare molto ...».

Il Pisa ha ancora margini di crescita importanti?

«Enormi a mio parere: ci sono ancora diversi giocatori per noi molto importanti piuttosto lontani dalla condizione migliore. E anche sotto il profilo dell'intesa possiamo fare assai meglio: in una certa misura credo sia normale visto quasi metà dei miei compagni sono arrivati nella seconda metà di agosto».