Il Pisa fatica anche con la Berretti. E Battini chiede ''10 punti nelle prossime quattro partite''

Nerazzurri in difficoltà anche ne test infrasettimanale. E il presidente interviene in tv per indicare l'obiettivo delle prossime settimane

Pisa Calcio

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Pisa, giovedi 23 ottobre 2014 - Ci sono alcuni passaggi che, inevitabilmente, finiscono per contrassegnare e simbolizzare un momento negativo, anche se magari non sono per forza strettamente legati ai problemi reali. Come, ad esempio, non riuscire a battere nemmeno la formazione Berretti nel test infrasettimanale, cosa capitata ieri pomeriggio al «Biancoforno Camp» di Fornacette dove, rigorosamente a porte chiuse, è andato in scena il test voluto da mister Braglia per tastare il polso ai suoi uomo dopo la disfatta di domenica con il Grosseto e alla vigilia della trasferta di L’Aquila, gara delicatissima e assolutamente da non sbagliare, pena aprire una crisi dagli esiti imprevedibili in cui nulla potrebbe essere escluso. Al riguardo, infatti, sono emblematici alcuni passaggi delle interviste televisive del martedi sera del «diesse» Vitale e di patron Battini. «Nessuno si aspettava una prestazione del genere – ha detto il primo con riferimento alla prova con il Grosseto -, da adesso in poi dobbiamo lavorare e fare molto meglio di ciò che siamo riusciti a fare nelle prime nove gare. Le colpe principali, comunque, sono mie: io, infatti, ho consegnato il materiale al tecnico e devo ringraziare il presidente Battini per avermi messo nelle condizioni di averlo potuto fare. Quindi Braglia rimane l’allenatore del Pisa, non ci sono dubbi da parte di nessuno a questo proposito». Più dure e critiche, invece, le parole del presidente Battini a Telegranducato: «Se la squadra non ha messo in campo mordente e carattere, è anche perché chi doveva darglielo non lo ha fatto – ha detto -: fisicamente, comunque, i ragazzi stanno bene e, quindi, poiché il blocco è solamente psicologico, mi aspetto invertano l’attuale trend negativo già dalla partita di L’Aquila. Per questo – ha concluso - ho chiesto almeno dieci punti nelle prossime quattro partite perché arrivare nelle attuali condizioni a dicembre sarebbe un fallimento sportivo».

Parole che raccontano anche di qualche comprensibile tensione nell’entourage nerazzurro. Che potrebbero essere cacciate via inaugurando in terra abruzzese un filotto di risultati utili consecutivi. Ma che, in caso di un ulteriore risultato negativo, potrebbero innescare reazioni difficili da prevedere. Ecco perché, quindi, la sfida del «Fattori» è, forse, la più delicata fra quelle disputate finora dai nerazzurri: per l’occasione Braglia, che non siederà in panchina in quanto squalificato, ritroverà i senatori Paci e Morrone e potrebbe decidere di optare per un assetto un po’ più guardingo, infoltendo la mediana con un centrocampista in più. Una delle ipotesi che sta valutando il tecnico maremmano, infatti, è quello di tornare al 3-5-2 con uno fra Mandorlini e Misuraca a dar manforte a Iori e Morrone in mediana mentre Pellegrini e Dicuonzo agirebbero sulle fasce. Possibile sorpresa in attacco per l’attaccante da affiancare ad Arma: lì, infatti, Braglia ieri ha alternato spesso Napoli all’ultimo arrivato Beretta che, fra l’altro, ha siglato anche l’unica rete dei nerazzurri.