I dubbi della vigilia: senza Rozzio, Braglia cambia modulo

Il difensore centrale è ancora in dubbio. Se non dovesse giocare, complice la squalifica di Paci, il tecnico nerazzurro tornerebbe alla difesa a quattro

Paolo Rozzio

Paolo Rozzio

Pisa, 18 ottobre - Le condizioni di Paolo Rozzio. Complice la squalifica di Paci, è il dubbio attorno a cui ruota tutto, o quasi, l'assetto ''anti-Grosseto''. La certezza è che il difensore sta decisamente meglio: l’infortunio che lo aveva costretto a dare «forfait» alla mezzora del primo tempo della sfida con il Pontedera, infatti, sembra essere definitivamente alla spalle tanto che pure ieri ha svolto regolarmente tutta la seduta di allenamento insieme ai compagni.Il tecnico, però, fino all'immediata vigilia non scioglierà le riserve e il dettaglio non è di poco conto. Perché se Rozzio scendesse in campo, toccherebbe proprio a lui prendere il posto dello squalificato Paci in un reparto arretrato completato da Lisuzzo e Sini. E conseguentemente il centrocampo sarebbe composto da una linea di quattro giocatori con ballottaggio fra Mandorlini e Misuraca per la maglia lasciata libera da capitan Morrone, altro «squalificato» eccellente della sfida contro i maremmani Se, invece, Rozzio dovesse essere ancora una volta «out», o magari accomodarsi in panchina pronto a dare il suo apporto a partita in corso in caso di necessità, allora l’opzione più probabile per la difesa sarebbe quella di tornare alla «linea a quattro» d’inizio campionato, con Lisuzzo e Sini centrali e Pellegrini e Dicuonzo sugli esterni. In mediana, invece, spazio a Iori in cabina di regia, assistito da Mandorlini, mezzala libera di cercare l’inserimento dalle retrovie, e da Misuraca a cui, invece, saranno affidati più compiti di «aiuto regista».

Qualunque sia l’assetto su cui alla fine ricadrà la scelta di Braglia, la certezza è che dalla cintola insù ci saranno tre giocatori e che al fianco del «bomber» Arma giostreranno Napoli e, molto probabilmente, Giovinco che, quindi, potrebbe ritrovare la maglia da titolare dopo averla lasciata, ad Ascoli, sulle spalle del «Talentino» Frediani, il gioiello del settore giovanile della Roma che, finora, in nerazzurro non è riuscito a ripetere le ottime prestazioni di un anno fa a L’Aquila. Fra i pali, invece, ci sarà sicuramente Pelagotti, nonostante la scomparsa della nonna, nei giorni scorsi, lo abbia piuttosto provato dal punto di vista emotivo, mentre in panchina, complice anche l’assenza per infortunio dell’italo-ghanese Gyasi, potrebbe fare la sua prima apparizione Moreno Beretta, l’ultimo arrivato in casa nerazzurra, un giovane attaccante di 21 anni di cui si dice un gran bene: ex «enfant prodige» del settore giovanile della Sampdoria e delle nazionali giovanili, non è ancora riuscito ad affermarsi nel grande calcio perché la sua carriera da professionista è stata tartassata da una lunga sequela d’infortuni. Se sta bene, però, sulle sue qualità sono pronti a scommettere quasi tutti gli addetti ai lavori.