I dromedari di nuovo a San Rossore

Arrivati i primi tre. Esemplari di dromedari erano spariti decenni fa dal parco dopo essere stati una presenza costante all'interno della tenuta per oltre tre secoli / FOTO

L'arrivo in piazza dei Miracoli di due femmine e un maschio di dromedario (foto Salvini)

L'arrivo in piazza dei Miracoli di due femmine e un maschio di dromedario (foto Salvini)

PIsa, 7 agosto 2014 - Il parco di San Rossore torna ad ospitare dei dromedari. Sono arrivati i primi tre animali, spariti decenni fa dopo essere stati una presenza costante all'interno della tenuta per oltre tre secoli. I dromedari, di provenienza italiana,  approdati in piazza dei Miracoli sono una femmina giovane, manto bianco che arriva dal Parco faunistico delle Cornelle in provincia di Bergamo (www.lecornelle.it), e una femmina ed un maschio ceduti dal gestore del Parco faunistico “Leopark”  di Gualdo Cattaneo, in provincia di Perugia, perfettamente domati.

La loro nuova casa saranno le stalle in località Boschetto, che già nell'Ottocento venivano utilizzate per ospitare questi animali, e i pascoli della tenuta in compagnia di una cinquantina di cavalli e oltre duecento bovini. L'obiettivo è quello di riaprire la zona agricola di San Rossore, sinora mai utilizzata nelle attività di promozione turistica, alle visite del pubblico, con attività didattiche.

Esattamente come quando fu il presidente della Repubblica Giovanni Gronchi alla fine degli anni Cinquanta a riportare i dromedari a San Rossore, così oggi i tre animali hanno fatto il loro esordio in piazza dei Miracoli, rievocando le immagini delle stampe dell’Ottocento – oggi in mostra anche a Palazzo Lanfranchi – che ritraggono sotto la Torre pendente i cosiddetti “cammelli”, citati anche nelle memorie di Friedrich Nietzsche.

I dromedari di San Rossore potranno essere utlizzati per la pulizia delle spiagge, che, come ha mostrato un recente studio del Dipartimento di biologia dell’Università di Pisa del quale si è parlato persino sulla stampa nazionale, può infatti essere attuata senza alcun pregiudizio per la vegetazione presente anche all’interno di aree a tutela integrale. 

La clinica di veterinaria dell’Università di Pisa, che si prende cura del patrimonio zootecnico del Parco, garantirà anche il benessere e la sicurezza sanitaria dei dromedari; il professor  Francesco Camillo dell’Ospedale didattico veterinario di San Piero a Grado ne seguirà il programma fecondazione artificiale delle femmine, per far crescere la popolazione "pisana".