Le Guardie di Città sventano furto alla Banca di Lajatico e mettono in fuga la 'banda del buco'

Intervento alla sede di Ponsacco

Corpo Guardie di Città

Corpo Guardie di Città

Pisa, 21 novembre 2014 - Alle ore 2:04 e alle ore 2:05 di ieri alla postazione informatica della Centrale Operativa del Corpo Guardie di Città sono giunte due segnalazioni di allarme intrusione dalla sede di Ponsacco, Le Melorie, della Banca Popolare di Lajatico e vengono immediatamente inviate sul posto due autopattuglie per ispezionare lo stabile dell’istituto di credito.

Giunte sul posto le Guardie di Città ispezionano il perimetro dell’immobile e controllano tutte le porte ma di strano notano solo che sul retro era spento un lampione ma per il resto sembrava tutto regolare.

Alle ore 03:39 fino alle ore 03:43 alla postazione informatica della Centrale Operativa del Corpo Guardie di Città giungono altre segnalazioni di allarme ed in quella circostanza oltre alle due autopattuglie del Corpo Guardie di Città interviene anche una radiomobile dei Carabinieri che effettua un giro ispettivo esterno perimetrale della Banca ma non vedendo niente di anomalo lascia le Guardie di Città sul sito e riprende i servizi di controllo del territorio.

In questa occasione le Guardie di Città, già intervenute in precedenza ed insospettite da queste insolite segnalazioni di allarme intrusione, effettuano nuovamente delle ispezioni perimetrali esterne ma più accurate illuminando con le torce anche l’interno della banca e , quando la Guardia Scelta Rossi punta la luce verso i sensori della sala principale della banca, nota i rilevatori volumetrici oscurati con scotch bianco.

A quel punto viene avvisata per radio la centrale operativa di quanto emerso e subito l’operatore chiama il reperibile per un controllo interno ed avvisa il 112 dell’anomalia riscontrata per richiedere un nuovo intervento della radiomobile per effettuare un attento e meticoloso controllo interno dello stabile. Nel frattempo giunge sul posto anche una terza autopattuglia del Corpo Guardie di Città che si unisce alle altre due per vigilare l’area ed effettuare dei controlli nei capannoni limitrofi alla ricerca di auto sospette o attrezzi da scasso, senza notare nessuna anomalia a parte un paio di buchi nella parte posteriore della recinzione usati sicuramente dai ladri per la fuga dagli stabili vicini alla banca.

Appena arrivato il direttore della Banca le Guardie di Città e i Carabinieri ispezionano i locali notando materiale da scasso accanto ad una piccola cassaforte forzata contenente poco denaro e qualche spicciolo, tutti i sensori del salone della banca oscurati con scotch bianco, tracce e impronte di fango ovunque e in un ufficio che dà sul retro le Guardie di Città notano una grande finestra basculante con il sensore di allarme divelto e il fermo della finestra spaccato. Dopo aver pattugliato il piano terra si sono diretti al piano superiore dove invece non è emersa alcuna anomalia , accertando così che i ladri non hanno avuto il tempo di recarsi nelle stanze al primo piano.

All’orario di apertura, entrati i primi dipendenti, le Guardie di Città , ancora in servizio di presidio dell’istituto di credito, chiedono di aprire il vano interno del bancomat ( dove era stato visto entrare un ladro dalle telecamere di sorveglianza ) ed in quella occasione emerge che all’ interno il filo di alimentazione dell’ allarme era stato tagliato, inoltre viene altresì rilevato che nel vano interno dell’ ascensore, adiacente al bancomat c’era un buco di grandi dimensioni che agevolava l’accesso al tetto.

Appena arrivati i dipendenti degli uffici amministrativi, dove i Carabinieri e le Guardie di Città non avevano potuto accedere perché neppure il direttore ha le chiavi, viene segnalato che all’ interno dei bagni (sul retro dell’edificio) era presente un buco di grandi dimensioni che comunicava con un fondo commerciale sfitto che presentava la porta forzata dall’ interno e quindi non visibile dall’ esterno. Il buco è stato sicuramente un errore di valutazione dei malviventi, in quanto gli uffici amministrativi e la banca non sono comunicanti (c’è un altro muro in mezzo che divide i locali). Le immagine delle telecamere di videosorveglianza sono state acquisite dai Carabinieri per identificare la banda e ricostruire nel dettaglio l’intera vicenda : da dove sono arrivati, da dove sono entrati e successivamente da dove sono usciti oltre a chiarire i vari spostamenti all’interno della Banca per capire le reali intenzioni del gruppo.

L’Istituto di Vigilanza Corpo Guardie di Città e la Direzione della Banca Popolare di Lajatico hanno formulato un pubblico encomio alla Guardia Scelta Rossi Leandro che è stato elogiato per aver notato a distanza e dall’esterno della sede che i sensori interni erano stati oscurati. La professionalità, l’esperienza e la formazione della Guardia di Città è stata fondamentale perché dopo il sopralluogo dei tecnici dell’impianto di allarme è emerso che tali sensori volumetrici non presentavano le caratteristiche di anti-mascheramento pertanto se nessuno si fosse accorto di tale sabotaggio, i ladri avrebbero potuto agire indisturbati all’interno della banca portando a termine il furto dei denari custoditi nella filiale e nel bancomat senza essere rilevati dai sensori che non avrebbero più segnalato la loro presenza in quanto coperti da scotch bianco