Da Regina dei mari a sagra di strapaese

Il responsabile della redazione di Pisa, Tommaso Strambi

Il responsabile della redazione di Pisa, Tommaso Strambi

Pisa, 29 giugno 2015 - L’onore calpestato, villipeso. A morsi di pizza. Come se si fosse ad una sagra anziché alla Festa dell’antica Regina dei Mari. Quell’Alfea indomita capace di erigere quel capolavoro architettonico e teologico (la vita, il dolore, la fede e la morte) che è la Piazza dei Miracoli. Ma anche la Piazza dei Cavalieri e i Lungarni. Ma tant’è. L’altra sera sono bastate tre pedane scivolose per far finire sotto ai piedi l’immagine della nostra città. Già, perché se è vero che quelle pedane sono poi state sostituite e la passione dei combattenti ha evitato di sprofondare definitivivamente sotto terra, quello che è accaduto è comunque stato un calcio in pieno stomaco. Un pugno alla secolare storia dell’Antica Reppublica. Mentre intorno a ‘mazinga’, infatti, gli uomini di Tramontana e Mezzogiorno discutevano di quelle tavole sdrucciolevoli, sotto l’Orologio di Palazzo Pretorio è andata in scena una pellicola da strapaese. I responsabili delle manifestazioni storiche del Comune hanno bollato senza termini quell’incidente come «le manie di protagonismo dei soliti». Null’altro che «un banale pretesto». L’inizio del tradizionale scaricabarile, insomma. Ma quel che più fa male è che tutto questo è avvenuto a colpi di morsi di pizza e di slinguate al calippo. Come se fossimo a una sagra qualsiasi. In cui, ovviamente, non è mancata la gavetta con la braciolina fritta infilata tra due fette di pane casalingo portate dall’amorevole moglie al povero consigliere anziano provato dalla lunga attesa provocata da quei ‘birboni’ sul Ponte che si lamentavano per la loro incolumità. Roba da far arrossire i fratelli Vanzina. Uno spettacolo indecoroso sotto gli occhi esterrefatti del presidente del consiglio regionale Eugenio Giani che, seppur abituato ai colpi bassi del Calcio Storico fiorentino, con una scusa ha preso sotto braccio Antonio Mazzeo e si è fatto accompagnare all’auto. Mentre dai microfoni di Canale 50 accesi sui Lungarni si sciupavano i rosari di moccoli di capitani (pensare a qualche squalifica stile Palio di Siena non sarebbe poi male??) e di altri corifei. Ma dove si vuole andare? Come si fa a pensare al Gioco come volano per il turismo? Impossibile. Così si finisce per dare ragione al regista Roan Johnson che, nei 140 caratteri di twitter, ha sentenziato: «il #giocodelponte: la cosa meno spettacolare che possa esistere al mondo...tranne che per il pisano. Per lui è tipo Messi contro Ronaldo». No, il Gioco è molto di più. E’ emozione, forza fisica lacrime e gioia. E proprio per questo oggi più che una convocazione urgente del Consiglio degli Anziani ci si aspetta le dimissioni dei suoi componenti. A cominciare proprio da quelli di opposizione, Giovanni Garzella e Maurizio Nerini. Non facendo parte della maggioranza hanno meno colpe. Ma restare sarebbe, proprio per questo, ben più grave. Serve uno strappo forte. Per il bene del Gioco. E, soprattutto, di Pisa.