Frediani prenota una maglia: ''Sto studiando da mezzala per convincere Braglia''

Il giovane talento della Roma finora non ha trovato molto spazio, ma non demorde: ''Lavoro duro in allenamento per convincere il mister''

Marco Frediani

Marco Frediani

Pisa, venerdi 26 settembre - «Star fuori non piace a nessun calciatore, ma la squadra viene prima di tutto e poi il mister, comunque, mi ha già dato qualche chance e sono certo che me ne offrirà altre se saprò dargli i giusti segnali in allenamento». Polemiche assolutamente bandite, dunque, per Marco Frediani, il «Talentino» cresciuto nel settore giovanile della Roma e che, dopo una stagione da protagonista assoluto in Lega Pro con la maglia dell’Aquila, il «diesse» Vitale quest’estate erariuscito a strappare alla concorrenza di mezza serie B grazie anche all’amicizia e alla stima reciproca che lo lega al direttore sportivo giallorosso Sabatini. Uno dei «colpi» più importanti, quindi, del calciomercato nerazzurro che finora, però, non ha è riuscito ad esprimere appieno tutte le sue potenzialità.

Ma si aspettava di giocare con più continuità in questo avvio di campionato?

«Sinceramente non ci ho pensato più di tanto. Posso dire, però, che quando ho accettato il trasferimento in prestito al Pisa, il direttore Vitale era stato piuttosto chiaro sul fatto che quest’anno l’obiettivo sarebbe stata la promozione, quindi immaginavo che avrei trovato un complesso piuttosto competitivo con tanti bravi giocatori e in cui non sarebbe stato affatto facile trovare spazio. In ogni caso finora qualche chance l’ho avuta: in Coppa Italia ho giocato quasi sempre e in campionato sono partito dall’inizio con il Gubbio …».

A proposito, le pesa non aver realizzato quel gol in occasione della sfida con gli umbri?

«Quando non si riesce a concretizzare una buona occasione dispiace sempre. Ma non ne faccio un dramma: sbagliava anche Maradona, figurarsi se non può farlo Frediani. Però, ovviamente, spero che la prossima volta vada molto meglio»

Ma il suo vero ruolo qual è?

«Quello in cui l’allenatore decide di farmi giocare (sorride ndr). A parte di scherzi, anche se sono destro, sia nel settore giovanile della Roma che l’anno scorso a L’Aquila ho sempre fatto l’esterno sinistro: nel vivaio giallorosso più spesso in un 4-4-2 mentre in Abruzzo venivo schierato nel tridente d’attacco …».

Quest’anno, invece, mister Braglia le sta chiedendo di fare la mezzala. Come va?

«Sto studiando e cercando di applicarmi con il massimo impegno possibile per imparare al meglio i movimenti di questo nuovo ruolo. Che è piuttosto diverso da quello di esterno d’attacco perché c’è qualche compito di copertura in più e non è più essenziale l’uno contro uno e saltare l’avversario diretto. Devo e posso migliorare ancora»

A Piacenza che partita sarà?

«Difficile e assolutamente da non prendere sottogamba. Verosimilmente troveremo una squadra che ci attenderà nella sua metà campo per poi provare a colpirci di rimessa. E noi dovremo essere bravi a non concedere loro questa chance e a sfruttare al meglio le nostre occasioni».