Salasso alle imprese: Cna Pisa denuncia un 'taglio' in due anni fra 300 e 400 milioni

Il presidente Giusti: "Imprese bancomat della pubblica amministrazione, nessuna proroga per lo split payment"

Cresce il gettito fiscale nel 2022

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Pisa, 4 marzo 2017 - Il Comparto costruzioni e tutti i settori legati agli appalti sono in forte affanno a livello nazionale ed anche a livello locale. Calano le commesse e quindi il fatturato e come aggravante si aggiunge lo split payment che soffoca le imprese”. Così attacca Matteo Giusti presidente Cna Pisa che rilancia l’appello lanciato da Cna nazionale per non prorogare il regime di split payment.

“I dati diffusi dalla Cna a livello nazionale sono impressionanti e non è difficile fare una stima approssimativa anche a livello locale. Diciotto miliardi e mezzo di Iva non riscossa. E tredici miliardi di Iva corrisposta ai propri fornitori da recuperare. Il danno finanziario sulle imprese pesa, pertanto 31,6 miliardi di euro accumulati in appena due anni, da quando è entrato in vigore lo split payment.

Per la Provincia di Pisa quindi si può tranquillamente supporre una cifra compresa fra 300 e 400 milioni di euro che sono mancati mancano dalle casse delle imprese e non circolano nell’economia.

Un pesantissimo salasso per le imprese fornitrici di beni e servizi alla Pubblica amministrazione che spesso, per sopperire al mancato recupero immediato dell’Iva versata, hanno dovuto ricorrere al credito bancario, aggiungendo perlomeno, globalmente altri 650 milioni di interessi (ovvero una stima del 5% come anticipo fatture). Sempre che siano riuscite a trovare una banca disposta a erogarlo”.

“Una situazione che il sistema imprenditoriale italiano, soprattutto le micro e le piccole imprese, non può più sopportare né tollerare. Molte migliaia di piccole imprese sono in ginocchio, non possono più anticipare l’Iva per il committente pubblico rimanendo in eterno una sorta di bancomat della PA. Non si pensi, quindi, a prorogare questo sistema vessatorio oltre il 31 dicembre di quest’anno o di estenderlo addirittura. L’Unione europea lo aveva autorizzato solo in via transitoria . Piuttosto si pensi a praticare altre strade per il contrasto all’evasione IVA, certo non caricando le imprese di nuovi oneri, ma va esercitando un controllo serio e costante del sistema di fatturazione elettronica”.

Cna, con una nota inviata alla Commissione Europea ha chiesto a quest’ultima di non aderire alla richiesta avanzata dal Governo italiano di prorogare ulteriormente tale dispositivo.  Cna Costruzioni rafforza tale richiesta con una nota dello stesso tenore e contenuto inviata al Commissario Moscovici da parte di Ebc (Organizzazione Europea delle imprese di costruzione), sottolineando che la proroga dello split payement richiesta dal governo italiano metterebbe in ginocchio un settore quale quello delle costruzioni che da un decennio sta subendo la crisi più acuta degli ultimi decenni, che ha prodotto in Italia già un calo di 800.000 occupati e la chiusura di oltre 100.000 imprese.