Crisi Ericcson, Fontanelli: "Necessario un intervento più autorevole del Governo"

Esuberi, lettera al premier Renzi affinchè che all'incontro decisivo del 12 settembre partecipi non solo il Ministero del Lavoro ma anche quello dello Sviluppo economico

L'ex sindaco Paolo Fontanelli

L'ex sindaco Paolo Fontanelli

Pisa, 6 settembre 2016 - L'onorevole Paolo Fontanelli torna in pista a sostegno dei lavoratori di Ericcson con una lettera firmata da deputati di diversi gruppi politici inviata al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e ai Ministri competenti (sottosegretario alla presidenza del consiglio Claudio De Vincenti, Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, vice ministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova, ministro del lavoro e politiche sociali Giuliano Poletti). Obiettivo: chiedere che all'incontro decisivo del 12 settembre partecipi non solo il Ministero del Lavoro ma anche quello dello Sviluppo economico. "Questo perché - afferma il deputato questore - finora i vertici italiani della multinazionale si sono sistematicamente rifiutati di confrontarsi con il Ministero dello Sviluppo economico e con le Regioni che possono chiedere conto dei finanziamenti pubblici erogati a progetti targati o compartecipati da Ericsson. In ragione di queste considerazioni, insieme ad altri colleghi, abbiamo deciso di proporre un intervento più autorevole del Governo".

Il testo della lettera 

"Egregio Presidente, Signori e Signore Ministri e Vice Ministri, Vi scriviamo per manifestare tutta la nostra preoccupazione riguardo alla procedura di licenziamento di 385 lavoratori avviata nel mese di Giugno da parte di Ericsson telecomunicazioni S.p.A. Sono coinvolti tutti i siti diffusi sul territorio nazionale, in particolare nelle sedi di Roma, Genova e Pisa ma esuberi sono previsti anche a Napoli e Milano, e soprattutto un forte ridimensionamento si avrebbe nei settori della ricerca e innovazione, determinando incertezza sulle prospettive future complessive.

Durante la risposta ad atti di Sindacato Ispettivo svolti da molti di noi, sono emersi correttamente da parte del Governo i finanziamenti pubblici di cui Ericsson ha potuto usufruire in particolare attraverso Protocolli d’Intesa e Accordi di programma per i siti di Pisa e Genova Erzelli.

Il 22 giugno l’azienda si è resa indisponibile a un incontro promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico su sollecitazione delle istituzioni regionali e comunali coinvolte, ribadendo la volontà di espletare la fase sindacale della procedura mediante il confronto con le organizzazioni sindacali.

Il 3 di Agosto nel confronto tra le parti l’azienda ha riproposto l’intenzione di licenziare, volontà ribadita il 29.

Abbiamo apprezzato il lavoro di mediazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che hanno evitato l’avvio effettivo delle procedure, rinviando ad un successivo incontro che si terrà il 12 settembre. Preoccupati per il futuro immediato di questi lavoratori e del rischio di disperdere un patrimonio umano di competenze e di esperienze professionali di eccellenza e soprattutto per quella che appare un’assenza strategica e di mercato che la multinazionale svedese ha intenzione di sviluppare in Italia, siamo a domandarvi un impegno affinché il confronto sia allargato al Ministero dello Sviluppo Economico. Consapevoli degli investimenti e delle opportunità previste per i prossimi anni dal Piano Strategico Nazionale per la banda ultralarga, un business cui di certo Ericsson vorrà partecipare vi si chiede di provare fino in fondo a tutelare questi lavoratori. Certi della Vostra attenzione e del Vostro impegno

On. Mario Tullo, Paolo Fontanelli, Marco Miccoli, Stefano Quaranta, Roberta Olliaro, Luca Pastorino, Lorenzo Basso,Anna Maria Carloni,Mara Carocci, Maria Chiara Carozza, David Ermini, Federico Gelli, Anna Giacobbe, Vito Vattuone"