Di Tacchio di nuovo ai box. Il regista salterà il big match con la Spal

Il centrocampista non si allena da tre giorni a causa di quella fastidiosa fascite plantare che lo sta condizionando fin dal suo arrivo in nerazzurro. E a Ferrara non ci sarà.

Pisa

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Pisa, domenica 22 novembre - Di Tacchio si è fermato ancora. I dubbi residui sono stati spazzati via al termine dell’allenamento di ieri mattina a San Giuliano Terme: il play-maker, che ha saltato per intero la seduta, a Ferrara in campo non ci sarà, bloccato da quella fastidiosa fascite plantare che lo ha costretto a rimanere ai box per la bellezza di otto delle prime undici partite di campionato. E l’assenza, sperando che sia limitata solo al «big match» di domani, è di quelle decisamente pesanti dato che, per quanto fosse ancora lontano dalla condizione migliore, mister Gattuso dovrà fare nuovamente a meno di uno dei suoi giocatori di maggiore esperienza e personalità, nonché del pilastro attorno a cui aveva progettato di costruire tutta la mediana, in una gara molto delicata per la caratura dell’avversario e soprattutto per le conseguenze che potrebbe avere un passo falso dato che i nerazzurri, nella malaugurata eventualità, scivolerebbero a «-11» dalla vetta rischiando di entrare in un tunnel decisamente pericoloso specie considerando i possibili condizionamenti, certo non positivi, della «querelle» infinita fra il presidente Lucchesi e l’ex patron Battini che sta per entrare nella fase decisiva.  Perchè, dunque, la sfida del «Mazza» è di quelle assolutamente da non sbagliare e arrivarci con defezioni importanti come quella di Di Tacchio, ma anche di Mannini, fermato per due turni dal giudice sportivo, e dell’infortunato Polverini non è certo il viatico migliore. Indisponibilità che, fra l’altro, costringeranno anche Gattuso a modificare tangibilmente assetto e soprattutto interpreti. In mezzo, infatti, l’assenza dell’ex Entella, riapre inevitabilmente le porte a quella linea verde, composta da Ricci in cabina di regia affiancato da Sanseverino e Verna (età media del trio 21,3 anni), che ha contraddistinto positivamente le prime giornate di campionato ma che potrebbe essere un po’ un azzardo sul campo della capolista, squadra che fra le mura amiche finora ha conquistato la bellezza di 16 punti su 18 disponibili. Peraltro è nodo tutt altro che semplice da sciogliere anche la sostituzione di Mannini, fra giocatori più in forma di questo primo scorcio di stagione e soprattutto dalla duttilità ed esperienza tale da consentire al Pisa di cambiare assetto a partita in corso, e anche in base alla fase della gara, senza necessità d’indicazioni dalla panchina. Se l’unico criterio da prendere in considerazione fosse quello della migliore condizione fisica, allora sarebbe quasi certo che almeno due dei tre interpreti del tridente d’attacco dovrebbero Montella e Varela, magari affiancati a uno fra Cani e Lupoli come punta centrale. Però un reparto d’attacco così composto rischia di essere troppo sbilanciato, specie considerando il potenziale dell’avversario. Ecco perché, quindi, negli ultimi giorni sono salite le quotazioni di Starita e Peralta, elementi in grado di assicurare un maggior raccordo fra mediana e attacco. Probabile che uno dei due possa essere schierato, insieme a Varela e probabilmente all’albanese Cani al centro dell’attacco. Con Montella, considerato poco adatto ad interpretare il ruolo di centravanti, e Lupoli inizialmente in panchina. Queste almeno le impressioni a 48 ore dalla «supersfida» di Ferrara e che potrebbero anche cambiare prima del triplice fischio d’inizio dato che l’allenatore nerazzurro è intenzionato ad utilizzare appieno tutto il tempo a disposizione per valutare la condizione della squadra.