La curva del Pisa
Pisa, 4 luglio 2015 - Argomento da ''maneggiare'' assolutamente con cura e con tutte le cautele del caso, specie dopo la doccia gelata di un anno fa. Eppure l’ipotesi del ripescaggio in serie B, anche se al momento sembra lontana anni luce dato che il Pisa non ha ancora neppure completato le operazioni necessarie per l’iscrizione in Lega Pro, nelle prossime settimane potrebbe farsi improvvisamente assai più concreta. A patto, però, che si sciolgano in favore dei nerazzurri almeno quattro nodi fondamentali: il primo, ovviamente, riguarda l’iscrizione al prossimo campionato di terza serie che dovrebbe essere completata con la fideiussione bancaria da 400mila euro e il ripianamento del bilancio secondo le indicazioni della Covisoc al più tardi entro il 14 luglio. Il secondo, invece, concerne il numero di squadre escluse dalla cadetteria che, se fossero tre (ossia Teramo e Catania oltre al Parma) vedrebbe crescere notevolmente le possibilità di ripescaggio del Pisa. A patto, però, che si verifichino altre due condizioni: la serie B rimanga a 22 squadre e il Pisa abbia a disposizione il milione di euro da versare per presentare domanda di ripescaggio. Ecco, se questi quattro nodi dovessero sciogliersi in modo favorevole al club di patron Battini, allora la serie B potrebbe davvero concretizzarsi perché i criteri per il ripescaggio, molto probabilmente, saranno gli stessi dello scorso anno. Quelli per intendersi che avrebbero consentito al Pisa di salire in categoria superiore se non fosse stato per la vicenda dell’impianto d’illuminazione dell’Arena Garibaldi. Almeno ufficialmente quasi nessuno ne parla, ovviamente. Ma la «voce» circola con insistenza ed è ben conosciuta sia dalla dirigenza nerazzurra che pure da eventuali acquirenti per i quali il ripescaggio in B costituisce un’ipotesi decisamente allettante.