Torna 'a casa' la reliquia della Spina

In occasione dell’installazione di Wolfgang Laib "Somewhere else"

L'installazione nella chiesa della Spina

L'installazione nella chiesa della Spina

Pisa, 2 aprile 2017 -  Dal 2 al prossimo 8 aprile la Reliquia della Spina tornerà nella sua sede originaria, la Chiesa di Santa Maria della Spina. Monsignor Giovanni Paolo Benotto, Arcivescovo di Pisa, ha infatti eccezionalmente concesso il ritorno della Reliquia in occasione dell’installazione di Wolfgang Laib, Somewhere else.

La reliquia – custodita nella chiesa a partire dal 1333 – consiste in una delle spine che avrebbe cinto la testa di Cristo sulla Croce. Si tramanda che la reliquia fu portata a Pisa da un mercante e poi donata alla famiglia Longhi, dove cominciò a favorire eventi miracolosi, che spinsero nel 1333 Benedetto Longhi a donarla alla pubblica pietà e dunque alla Chiesa di Santa Maria. Il culto venne immediatamente codificato e la Spina venne celebrata la domenica successiva la festività dell’Esaltazione della Santa Croce. Dopo la ricostruzione ottocentesca della chiesa, la reliquia fu tolta dal tabernacolo in cui era custodita e che si trovava ancora nell’edificio e conservata nella Chiesa di Santa Chiara, annessa all’ospedale, dove tuttora si trova.

L’installazione site specific che Wolfgang Laib ha realizzato per la chiesa pisana presenta sei barche in cera d’api, appoggiate sul pavimento dell’edificio. Le sei barche ci parlano dell’ultimo viaggio con un linguaggio antico e universale, immediato e comprensibile a tutti. Sono anche le barche della città di Pisa, della famosa Repubblica Marinara su cui sono saliti nei secoli moltissimi uomini per lavorare, combattere e spesso morire. Sono, oggi, le barche dei migranti che fuggono dalla fame e dalla guerra e che troppo spesso trovano la morte in mare. In quest’ottica la Reliquia della Spina, frammento della corona di Cristo che in antico si trovava nella chiesa, acquista un ruolo simbolico fondamentale per l’installazione.

Wolfgang Laib (Metzingen, 25 marzo 1950) è uno dei più noti e importanti artisti tedeschi viventi. Laureatosi in medicina a Tubinga nel 1974, ha sviluppato una cultura complessa, nutrita dalle filosofie orientali e dall’amore per la natura. Le sue opere utilizzano materiali di origine vegetale o animale - quali il latte, il polline dei fiori, il riso, la cera d’api - coinvolti nei processi dell’alimentazione e della sopravvivenza, effimeri e degradabili ma al tempo stesso essenziali per la vita. Egli li usa in modo da creare opere dotate di un’apparente estrema semplicità, ma in realtà molto complesse e portatrici di molteplici significati. Attivo dal 1975, nel 1982 ha partecipato per la prima volta alla Biennale di Venezia, rappresentando la Germania insieme ad Hanne Darboven e a Gotthard Graubner. Nel 1988 ha realizzato la sua prima stanza in cera d’api, seguita poi da molte altre - tra cui nel 2000 la Chambre des certitudes nei Pirenei francesi. Nel 2013 un suo Pollen from Hazelnut è stato esposto al MoMA di New York. Nel 2014 ha realizzato una grande installazione nella Basilica di Sant’Apollinare in Classe a Ravenna. Nel 2015 è stato insignito del Premio Imperiale per la Scultura.

La mostra, a cura di Laura Mattioli, è la prima di una serie interventi site specific di grandi artisti nazionali e internazionali attraverso cui il Comune di Pisa intende valorizzare ed esaltare le caratteristiche proprie della chiesa, prezioso gioiello della città. 

E’ realizzata dal Comune di Pisa, in collaborazione con l’Università degli Studi di Pisa, la Scuola Normale Superiore, il Museo della Grafica, la Fondazione Arpa e la Galleria Michela Rizzo con il patrocinio di Regione Toscana, Center for Italian Modern Art, Centro Pecci Prato e con il sostegno di Acque S.p.A. e Banca di Pisa e Fornacette.