Pisa, 30 maggio 2013 - Il murale di Keith Haring ''Tuttomomdo'', l'unica opera italiana realizzata su un edificio pubblico dall'artista newyorkese e che si trova a Pisa, sarà una delle pochissime opere contemporanee vincolate dalla Soprintendenza per i beni artistici.
 

L'ufficialità arriverà nei prossimi mesi, ma è solo un aspetto formale perché l'opera ha già ottenuto il riconoscimento della Soprintendenza prima del normale decorso dei 50 anni dalla sua realizzazione che si applica solitamente alle opere degli artisti riconosciuti di chiara fama e segnalati negli appositi elenchi, costantemente aggiornati, del ministero dei Beni Culturali.
 

Il murale fu realizzato da Haring nel 1989, un anno prima della sua morte, nella città che lui stesso descrisse così: ''Se esiste nel mondo un angolo di paradiso, questo si trova a Pisa''. La decisione del riconoscimento da parte
del ministero è stata comunicata dal sindaco Marco Filippeschi, alla vigilia della riapertura del collegamento aereo diretto fra Pisa e New York, capitale mondiale della street art e città di nascita di Haring.
 

Largo Zandonai a Pisa, che ospita il murale, presto diventerà piazzetta Haring. Il luogo è stato completamente riqualificato e ripavimentato con nuove sedute pubbliche che riprendono la morbidezza dei tratti con il quale l'artista americano ha realizzato 'Tuttomondo'. Nelle prossime settimane i lavori si completeranno con la realizzazione di una piccola area-gioco attrezzata per i bambini e la videosorveglianza.

''Abbiamo puntato moltissimo sulla valorizzazione di questa straordinaria opera - ha detto Filippeschi - e sulla riqualificazione dell'area in cui è collocata, visitata quotidianamente da tantissimi turisti, e vogliamo che sia preservata nelle migliori condizioni anche per le generazioni future. Una volta ufficializzato il vincolo, ogni tipo d'intervento sul murale dovrà sempre avere l'autorizzazione della Soprintendenza''.

''E' un atto cui si ricorre raramente per opere contemporanee - ha spiegato Alba Macripò, della Soprintendenza pisana - ma dovuto per la conservazione di un dipinto che non è esagerato definire unico, dato che si tratta dell'ultima opera realizzata da Haring prima della morte, dell'unica che in Italia si trova ancora in un'area pubblica e quindi fruibile da tutti e, a giudizio di molti critici, anche della più bella da lui mai realizzata. Con
questo provvedimento, di concerto con il Comune, da un lato abbiamo voluto evitare che, in futuro, si ripetano scempi come la cancellazione dei graffiti realizzati da Haring a Roma e cancellati nel 1992 e nel 2001, rispettivamente, nel corso dei lavori di pulizia per la visita di Gorbaciov e durante i lavori alla metropolitana, ma anche riconoscere il lavoro fatto dall'amministrazione comunale per la riqualificazione della piazzetta e, più in generale, di questa porzione di città".