Pisa, 13 maggio 2013  - C'è una barca che va. Sopra ci sono i viaggiatori. Cioè le viaggiatrici, perchè per la maggior parte trasporta donne e bambine, a parte, forse, un unico uomo. I remi no, quelli non ci sono. La barca va da sola in un mare celeste senza confini, trascinata solo dalle intenzioni o dagli stati d'animo impressi sul suo scafo come tanti pensieri che si rincorrono: studiare, essere, dolore, pazienza, avventura...E ci accompagna in un mondo surreale fatto di sogni e stranezze, di pesci e bambole, di foglie, di occhi, di colori senza forme e di forme senza colori.

Siamo nel nuovo centro espositivo Sms di Pisa sul viale delle Piagge che il Comune ha inaugurato con una grande mostra di Milena Moriani

Aperta fino al 30 giugno l'esposizione percorre il cammino di un'artista che dalla sua casa di campagna ad Asciano, in provincia di Pisa, ha portato il suo nome in Europa, dalla Francia alla Russia, e nelle Americhe, dal Canada al Brasile sia con mostre personali e collettive, sia con opere oggi esposte in collezioni pubbliche o custodite in collezioni private.

Lei, Milena la passionaria, che non si stanca mai, che non può fare a meno di dipingere come non può fare a meno di bere, lei che è un' inguaribile altruista  e non sopporta né le bugie, né le etichette, che pota le viti e ciba le oche con la stessa naturalezza con cui i suoi pennelli descrivono uno stato d'animo. E nel suo studio-serra pieno di luce non esistono limiti alla creatività, sia questa espressa in dipinti o creature di porcellana, in vecchie lattine che improvvisamente si trasformano in tele o in reti metalliche che diventano navi, scarpe e fiocchi stravaganti. La mostra pisana è un viaggio in quest'avventura fantastica cominciata da bambina e continuata in un crescendo di emozioni che non si è mai fermato.

Milena, c'è una barca che attraversa spesso mari ignoti nelle sue opere. Perché?
"Quando dipingo i pensieri sono così rapidi che non mi permettono neanche di dire se voglio fare una cosa o un' altra. In realtà è il quadro che si fa da solo visualizzando una serie di immagini e di pensieri che ho nella testa in quel momento"

Lei pensa molto?
"Sì, penso molto, soprattutto di notte. Il pensiero non si può arrestare. E mi dispiace che ci siano persone che invece cercano di bloccarlo il pensiero, perché in questo modo diventano più sole".

Ma l'arte, secondo il suo modo di vedere, pone questioni o dà risposte?
"Entrambe le cose. Molto dipende da chi guarda l'opera e anche da cosa l'artista è riuscito ad esprimere. Per me dipingere è come parlare o camminare ed è come se fosse un ponte tra me e gli altri. Qualcuno può attraversarlo quel ponte. Altri, invece, preferiscono stare a vedere sull'altra sponda perchè forse temono di cadere".

79 anni, 5 figli, tanti nipoti, stima e apprezzamenti per la sua arte che arrivano da tutto il mondo. Che stagione è della sua vita?
"Io ho 9 anni, 15, oppure 100, non importa. Perché niente è cambiato  dentro di me. Io sono e resterò sempre quella bambina che vedeva gli emigranti partire da Genova con valigie enormi, diretti verso gli Stati Uniti. La cosa importante è esserci o non esserci. Ma quando ci siamo è importante ricordarsi degli altri".

Sognare aiuta a vivere, oppure è meglio restare sempre con i piedi per terra?
"Tutte e due le cose sono sbagliate. Ciò che aiuta a vivere è l'amore, nel senso di partecipazione e interesse. E vivere significa accorgersi delle nuvole o delle foglie. Da che mondo è mondo non c'è mai stata una nuvola uguale all' altra, né una foglia uguale all'altra. Così anche le persone sono tutte diverse. L'importante è scoprire queste diversità".

Oltre a dipingere, lei ama molto scrivere. Ci regala il suo ultimo pensiero?
"Dopo l'inaugurazione della mostra era un po' emozionata. Sono tornata a casa ed ho scritto così: 'Quando penso al deserto del Sahara mi rendo conto che valgo meno di un microscopico chicchino di sabbia che lo forma, ma questo pensiero mi ha sempre aiutato a non vestirmi di presunzione, mi ha aiutato a capire che si può essere piccoli piccoli, ma il nostro spirito, che non si vede, può essere grande grande quando ti aiuta ad amare gli altri'".

di Valeria Caldelli