Pisa, 14 ottobre 2011 - L'Università di Pisa inaugurerà l'anno accademico 2011/2012, il 668° dalla sua
fondazione, giovedì 20 ottobre alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il rettore Massimo Augello pronuncerà infatti la dichiarazione ufficiale di apertura dei corsi in occasione del
convegno su ''Mazzini e la democrazia'', programmato nell'Aula Magna Nuova della Sapienza alle ore 11,30.

Oltre al capo dello Stato e al rettore, parteciperanno al convegno il sindaco Marco Filippeschi, il presidente del Comitato dei garanti per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unita' d'Italia, Giuliano Amato, e il professor Salvo Mastellone, docente emerito dell'Universita' di Firenze e tra i massimi studiosi del pensiero e dell'azione di Giuseppe Mazzini.

L'Ateneo pisano ha voluto inaugurare l'anno accademico in occasione della giornata pisana del presidente Napolitano - che prima della cerimonia in Sapienza visiterà la Domus Mazziniana appena restaurata e
rendera' omaggio alla statua di Giuseppe Garibaldi - quale solenne riconoscimento per la figura del capo dello Stato e per l'alto magistero svolto in tante citta' italiane per festeggiare il 150° anniversario della
fondazione dello Stato nazionale.

Partendo il 5 maggio del 2010 da Quarto e il successivo 11 da Marsala, per ricordare le tappe dello
sbarco in Sicilia dei Mille di Giuseppe Garibaldi, il presidente della Repubblica ha percorso un lungo e impegnativo itinerario nei ''luoghi della memoria'', simbolo del Risorgimento e dell'Unità d'Italia. Lo ha fatto
con l'obiettivo di celebrare la nascita dell'Italia unita, ma anche, e forse soprattutto, con quello di trarre dalle nostre radici nuova linfa per affrontare con spirito unitario e fiducia il futuro.

Come ha precisato lo stesso presidente in occasione del discorso del 17 marzo in Parlamento, celebrativo del 150 ° anniversario, ''la memoria degli eventi che condussero alla nascita dello Stato nazionale unitario e la riflessione sul lungo percorso successivamente compiuto, possono risultare preziose nella difficile fase che l'Italia sta attraversando.

Possono risultare preziose per suscitare le risposte collettive di cui c'è piu' bisogno: orgoglio e fiducia; coscienza critica dei problemi rimasti irrisolti e delle nuove sfide da affrontare; senso della missione e dell'unità nazionale''.