Vigili del fuoco, «stabilizzare i precari»

La protesta dei sindacati di base davanti alla caserma di via Matteucci

La protesta dei sindacati in via Matteucci

La protesta dei sindacati in via Matteucci

Pisa, 15 febbraio 2017 - Premi, medaglie, onorificenze. Dopo la vicenda di Rigopiano, i vigili del fuoco sono stati insigniti di molti riconoscimenti. Ma, a quanto dicono i precari, che oggi sono scesi in tutte le piazze d’Italia sotto le bandiere dell’Usb, «sono state solo pacche sulle spalle. Sono tante le promesse fatte, ma nessuna parola si è trasformata in realtà». I Vvf chiedono una piena attuazione della risoluzione Fiano. Un testo unico, frutto di tante lotte da parte del sindacato Usb, che strappa l’impegno, non vincolante per il Governo, a prendere seri e importanti provvedimenti che riguardano il personale discontinuo dei vigili del fuoco. Cifre importanti: 30mila i vigili con un contratto fisso e statale, contro i 70mila precari «che possono essere convocati in servizio sei volte in tutto l’arco dell’anno per sostituzioni o in casi di emergenza per un periodo della durata di due settimane a ogni richiamo».

«Questa stabilizzazione andrebbe incontro alle necessità di questi lavoratori, sempre al servizio della comunità, restituendo, almeno in parte, la dignità ad un personale, quello discontinuo, continuamente offeso, oltraggiato e umiliato» afferma con forza l’Unione sindacale di base dei vigili del fuoco di Pisa. Le condizioni a cui sono costretti a sottostare sono umilianti: «Un vigile del fuoco, dell’età media di 49 anni, ogni 15 mila abitanti. Mezzi d’intervento che risalgono agli anni ‘60, e l’unica autoscala è del 1992. Attrezzature continuamente rattoppate per stipendi da fame e prospettive di carriera inesistenti. Non abbiamo assicurazione Inail e non ci viene riconosciuto il fatto che il nostro lavoro faccia parte di una categoria atipica. Che sia altamente usurante e inaffrontabile dopo una certa soglia d’età».