Torre sorvegliata speciale dopo le minacce Isis all’Italia

Il prossimo obiettivo dell’Isis è l’Italia. La minaccia di un attentato arriva da un un canale di comunicazione utilizzato dallo Stato Islamico sulla piattaforma Telegram

Controlli in piazza dei Miracoli

Controlli in piazza dei Miracoli

Pisa, 20 agosto 2017 - IL PROSSIMO obiettivo dell’Isis è l’Italia. La minaccia di un attentato arriva da un un canale di comunicazione utilizzato dallo Stato Islamico sulla piattaforma Telegram. Ieri la minaccia, oggi occhi ancora più aperti. E allerta massima nelle zone calde della città. La tragedia di Barcellona non ha comunque fermato la voglia d’arte e di vacanza delle migliaia di turisti che, anche ieri, riempivano la piazza dei Miracoli. Una delle aree più a rischio attentati, nel centro città, perché cuore di una fortissima simbologia religiosi che richiama le nostre radici cristiane. Subito dopo l’orrore islamico che ha falciato innocenti vite sulle ramblas, il ministero dell’interno ha allertato le prefetture del Paese e quella di Pisa ha subito risposto con una serie di misure antiterrorismo che, ancora una volta, prevedono l’installazione di barriere di cemento antiaggressione nei punti sensibili della città. Quali? Quelli più frequentati, come corso Italia, Borgo, via Santa Maria.

I PUNTI di accesso più prossimi alla Piazza dei Miracoli sono già circondati da tempo da quelle barriere gialle in cemento: via Santa Maria, via Roma, piazza dell’Arcivescovado, piazza Manin. In fila orizzontale, a guisa di barriera, oppure a gruppi di tre, uniti in un triangolo, la funzione di quei jersey è d’impedire l’ingresso di furgoncini lanciati a tutta velocità da fanatici islamici contro la folla. Quei blocchi di cemento rappresentano la testimonianza di un pericolo in atto, di uno stato d’allerta permanente, di un terrore diffuso. E invece i turisti sembrano non farci caso e anzi usano quelle barriere per trovare ristoro, sorseggiare una bibita o rifocillarsi. Fra la gente non serpeggia alcun timore di attenati, forse perché l’Italia è stata sinora risparmiata dall’atroce sequenza di sangue che ha rastrellato altri paesi europei.

In piazza Duomo, la vigilanza è altissima. I carri dei paracadutisti, giorno e notte, fanno ormai parte da tempo della scenografia fra Cattedrale e Torre. Come pure il camioncino e gli agenti della polizia municipale. Tutti con gli occhi spalancati e pronti a intervenire.

PRESTO, probabilmente già domani o comunque nel giro di pochissimi giorni, i blocchi antisfondamento compariranno in altre zone sensibili della città. Gli accessi in piazza Garibaldi a Tramontana e in piazza XX Settembre a Mezzogiorno saranno bloccate da nuovi jersey in cemento, per garantire la sicurezza nelle zone pedonali di Borgo e di Corso Italia. Strade in questi giorni pieni di turisti che si intrattengono ai tavolini all’aperto dei locali. Questa la decisione della prefettura che può già contare su 56 militari dell’esercito, sul nucleo antiterrorismo dei carabinieri e poi su 4 pattuglie della polizia, 4 dei carabinieri e 2 della guardia di finanza.

Altissima l’allerta anche in stazione e all’aeroporto.