Telefoni staccati e bollette scadute. E il Comune non può pagare il Pisa

Caos nerazzurro, il Palazzo pronto a versare 65mila euro, ma nessuno comunica l’Iban

Lorenzo Petroni, amministratore unico del Pisa

Lorenzo Petroni, amministratore unico del Pisa

Pisa, 19 ottobre 2016 - Isolati. Dal mondo e dai loro datori di lavoro, ammesso che ancora abbiano con loro una qualche relazione. Si sono svegliati così ieri mattina i dipendenti del Pisa: i cellulari aziendali del club sono stati staccati dal gestore telefonico per il mancato pagamento di due bimestri di arretrati. La comunicazione arriva direttamente dall’addetto stampa via Whatsapp: internet ancora funziona grazie alla rete wi-fi della sede, garantita da Devitalia, la stessa società, che in base a un accordo commerciale, fornisce anche il servizio di rete fissa.

E’ l’ennesima tegola di questo autunno da incubo per i colori nerazzurri, dopo un’estate trascorsa sulle montagne russe della rivolta contro i Petroni e del ritorno in panchina di Gattuso con una serie di risultati sbalorditivi conquistati sul campo, che ora rischiano di essere vanificati dalle dissennate condotte societarie. Il blocco delle linee telefoniche arriva poche ore dopo la resa dei Petroni sul versamento dei contributi: i 450mila euro per coprire quella spesa non ci sono e sono fortemente a rischio anche i pagamenti futuri. Il presidente della Lega, Andrea Abodi, che da giorni si affanna per far quadrare il cerchio e prova a valorizzare l’unico fatto positivo delle ultime settimane (il mandato a vendere affidato alla Lega proprio dai romani) stavolta scivola di brutto e via Twitter risponde così a chi gli fa notare che ora è arrivato anche il distacco dei telefoni: «Se non sbaglio l’Ac Pisa ha un direttore generale e un segretario generale. Chi raccoglie le bollette?». Apriti cielo, il web gli vomita addosso critiche di ogni genere. In effetti, il problema non è raccoglierle le bollette, ma pagarle più o meno puntualmente.

L’Iban che non c’è. E’ il nuovo capitolo di questa vicenda folle. Un aspetto curioso, che quasi fa sorridere se non fosse per chi, invece, le bollette è costretto a pagarle lo stesso per mandare avanti la famiglia e la sua vita. Stiamo parlando di impiegati, magazzinieri e collaboratori vari del Pisa che non riscuotono da mesi ma per i quali basterebbe un semplice fax per risolvere i loro problemi. Il Comune ha infatti recentemente sbloccato i fondi per rimborsare la società di alcune manutenzioni svolte allo stadio la scorsa stagione. Si tratta di 65mila euro che sarebbero determinanti per azzerare le pendenze di collaboratori e dipendenti, ma il bonifico non arriva perché la società non ha ancora comunicato agli uffici l’Iban dove accreditare i soldi. In tutto questo caos, il club (quanto mai loquace a mezzo stampa nelle scorse settimane durante la convulsa trattativa con Dubai) è precipitato in un imbarazante silenzio. Non c’è più tempo, Lorenzo: liberate il Pisa. #LiberiamocidiPetroni.