Morto durante la Tc in ospedale. Indagato il medico radiologo

La vittima si era già sottoposta altre volte all’esame. Decisiva l’autopsia

Una Tc

Una Tc

Pisa, 6 ottobre 2017 - C’è un indagato per la morte di di Michele Felline, il pensionato di 69 anni, deceduto all’interno del reparto di Radiologia dell’azienda ospedaliero universitaria pisana. Si tratta del medico di turno mercoledì pomeriggio quando è avvenuta la tragedia. Un medico giovane, ma esperto e scrupoloso che, resosi immediatamente conto della reazione avversa al mezzo di contrasto si è prodigato per oltre un’ora per rianimare quel paziente arrivato da solo in ospedale per sottoporsi ad un controllo periodico all’interno del percorso di follow-up dopo la terapia oncologica.

Una reazione rara e imprevidibile, benché probabile, su cui si concentra ora l’attenzione del sostituto procuratore della repubblica Miriam Pamela Romano titolare dell’innchiesta. «Da quanto risulta dalle cartelle cliniche – osserva il magistrato che conferma quanto anticipato da La Nazione – non era la prima volta che Felline si sottoponeva alla Tc con mezzo di contrasto».

Che sia subentrata un’allergia a un componente del mezzo di contrasto? E’ proprio questo l’interrogativo a cui dovrà dare risposte l’autopsia che sarà eseguita martedì prossimo dal medico legale fiorentino, Lorenzo D’Antonio. E proprio per poter eseguire l’esame autoptico, che è un atto irripetibile, il medico radiologo è stato iscritto nel registro degli indagati. «Un atto dovuto», spiegano fonti vicine all’inchiesta, per consentirgli di nominare un proprio consulente medico legale. Anche se il pm non esclude che per eseguire ulteriori accertamenti l’inchiesta potrebbe coinvolgere anche altri indagati.

Felline, come anticipato da La Nazione, stava bene ed è arrivato nella clinica del Santa Chiara da solo. Dopo aver presentato i risultati della creatinina ha risposto al questionario previsto dal protocollo dell’azienda ospedaliero universitaria pisana e ha firmato il consenso informato. Del resto non era la prima volta che si sottoponeva a Tc e nulla faceva presagire alla tragedia imprevedibile che si sarebbe consumata di lì a pochi minuti. Il personale della clinica ha somministrato il mezzo di contrasto, peraltro tra quelli più blandi e, poco dopo, Felline è stato fatto sdraiare per entrare nel tubo della tomografia. Il computer collegato aveva cominciato ad operare quando il pensionato è andato in shock anafilattico.

Il medico di turno gli ha subito somministrato una dose di adrenalina e ha iniziato a praticare il massaggio cardiaco. Contemporaneamente è intervenuto anche il medico anestesista che è sempre all’interno della clinica in occasione dei turni di Tc. Tutti elementi che sono già finiti all’interno del fascicolo sul tavolo del pm Romano. Intanto va avanti l’indagine interna aperta dall’Aoup e, ieri mattina, a Radiologia era presente anche il direttore sanitario Silvia Briani. Anche una settimana fa si era verificato uno shock anafilattico durante una Tc con mezzo di contrasto (è stato già accertato dagli investigatori che si tratta di un prodotto diverso da quello usato mercoledì) ma in quel caso il paziente, immediatamente rianimato, si è salvato.